AFRICA/SUDAN - L’arresto di Turabi e lo scenario “tunisino”

mercoledì, 19 gennaio 2011

Khartoum (Agenzia Fides) - L’ideologo islamista sudanese Hassan al-Turabi è stato arrestato la sera del 17 gennaio a Khartoum. Le autorità del Sudan lo accusano di aver avuto dei rapporti con il JEM (Movimento per la Giustizia e l’Eguaglianza), il principale gruppo di guerriglia del Darfur.
Secondo diversi osservatori, però, il vero motivo dell’arresto è legato alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da Turabi, secondo le quali in Sudan è possibile una sollevazione popolare come quella che in Tunisia ha cacciato il Presidente Zine El Abidine Ben Ali.
Il governo di Khartoum si trova di fronte ad una situazione complessa. Da un lato si attende l’esito del referendum sull’indipendenza sul Sudan (ormai scontata, come indicano i risultati parziali), dall’altro deve far fronte alla crescita dei prezzi dei generi alimentari che rischia di creare nuovi malcontenti.
La probabile indipendenza del sud Sudan creerà ulteriori complicazioni economiche per la divisione dei proventi del petrolio, estratto in gran parte nel sud, ma esportato attraverso le infrastrutture del nord. Una diminuzione delle entrate petrolifere comporterà anche una riduzione del bilancio statale del futuro Stato del nord Sudan, con i relativi contraccolpi sul piano sociale.
Turabi, che ha 78 anni, è stato l’ideologo del regime nato all’indomani del colpo di Stato che ha portato al potere il Presidente Al-Bashir. In seguito però è caduto in disgrazia, ed è stato più volte arrestato e scarcerato. Turabi si è posto alla guida di un eterogeneo gruppo di oppositori al governo di Khartoum. (L.M.) (Agenzia Fides 19/1/2011)


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