ASIA/PAKISTAN - Khushpur: uno dei pochi villaggi cristiani con oltre 1300 famiglie prive di cibo, casa, medicine e acqua potabile

lunedì, 25 ottobre 2010

Khushpur (Agenzia Fides) - Continua la relazione dal vivo di due missionari camilliani inviati dalla Camillian Task Force per una prima ricognizione dei bisogni delle popolazioni vittime delle inondazioni che in agosto hanno devastato gran parte del Pakistan.
I missionari raccontano all’Agenzia Fides di avere visitato un villaggio chiamato Khushpur, Faisalabad, anche noto come “la Roma del Pakistan” a motivo delle molte case di religiosi/e. Vi risiedono 1300 famiglie tra cui alcune di fede musulmana. "Le forti piogge non hanno risparmiato questo villaggio. Oltre mille case sono state danneggiate dalle piogge torrenziali, alcune completamente distrutte. La gente ha trovato rifugio sotto tende improvvisate, pochi possiedono vere e proprie tende. Alcuni vivono in casupole fatte di paglia. Molte persone non hanno di che mangiare, specialmente le donne anziane, quelle non sposate o le vedove. Ci sono anche molti disabili. Caritas Faisalabad, altre organizzazioni della Chiesa ed ONG stanno cercando di portare loro soccorso, ma è spesso insufficiente. L'acqua da bere è contaminata. La gente va lontano alla ricerca di acqua potabile. Le poche pompe a mano non possono soddisfare i bisogni della moltitudine. Per questo molti si contaminano con l'acqua infetta. L'epatite B e C sono in aumento, come anche la tubercolosi. Sono presenti malaria, gastroenteriti, la febbre ed altre forme morbose. Allo scopo sono stati allestiti alcuni campi sanitari, purtroppo insufficienti anche questi. Il villaggio si trova su un terreno in cui il livello dell'acqua è a cinque metri e mezzo sotto la superficie di calpestio. Le piogge hanno distrutto i raccolti e il foraggio per le bestie, molte delle quali sono malate ed hanno bisogno di vaccinazioni. Inoltre, la stagione della semina del grano si sta avvicinando ma i campi sono ancora sommersi. C'è bisogno di sementi, di fertilizzanti e di pesticidi. Nella comunità i più sfruttati sono coloro che lavoravano producendo mattoni, ricevendo un compenso di 3 dollari ogni 1000 pezzi. Per produrre di più sono costretti a far lavorare l'intera famiglia. Le piogge torrenziali hanno distrutto le loro entrate e ora sono soffocati dai debiti, che portano avanti generazione dopo generazione. In più, vivono in case non loro e c'è bisogno di fornire loro mezzi di sussistenza alternativa. Un'altra causa/effetto del sistema di schiavitù in cui vivono è la scarsa scolarizzazione." (AP/LP) (25/10/2010 Agenzia Fides)


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