New Delhi (Agenzia Fides) – Una nuova vicenda di caricature e disegni blasfemi di Gesù Cristo e del Papa agita il Nordest dell’India, alcuni mesi dopo l’episodio che aveva visto la pubblicazione di un ritratto blasfemo di Cristo su un testo scolastico (vedi Fides 22/2/2010). Lo stato in questione è il Meghalaya e la sua capitale Shillong: come informano fonti locali di Fides, alcuni disegni blasfemi e caricature di Gesù Cristo e del Papa sono apparsi sabato 19 giugno su edifici governativi, pubbliche piazze, istituti educativi, in diverse parti della città. Anche nella Piazza Don Bosco, sotto la statua del Santo fondatore dei Salesiani, che hanno una nutrita comunità nella città, è comparsa un’immagine del Crocifisso che riportava al vertice, al posto dell’iscrizione INRI, la cifra di 92 milioni di rupie (circa 1,7 milioni di euro). Il riferimento è alla supposta malversazione di fondi da parte del governo in favore del “Don Bosco Youth Centre”: l’istituto avrebbe beneficiato di una fornitura di lastre di lamiera zincata che, secondo alcuni, avrebbero dovuto invece essere destinate a case rurali. La virulenta polemica ha colpito i Salesiani del Don Bosco Technical Institute e del St. Anthony College: davanti a questi istituti sono comparsi manifesti con una caricatura del Papa indicato come “ricercato”, e con la scritta “Arrestate quest’uomo”. Le caricature non hanno risparmiato il governatore dello stato del Megahlaya, R. S. Mooshahary, accusato di essere “un venduto e un corrotto”.
I disegni e i manifesti sono stati rimossi e cancellati in poco tempo dalla polizia locale. I Salesiani hanno inoltrato una denuncia ufficiale alla polizia per “atti deliberati e maliziosi intesi a urtare i sentimenti religiosi di una comunità di credenti e a insultare la loro religione”. La Chiesa locale, tramite l’Arcivescovo di Shillong, S. Ecc. Mons. Dominic Jala, ha condannato tali atti esprimendo “preoccupazione per l’intolleranza espressa verso la Chiesa”.
P. Babu Joseph, Portavoce della Conferenza Episcopale dell’India, ha commentato all’Agenzia Fides: “Sono atti esecrabili, che intendono creare disordini e disarmonia nella società. La comunità cristiana in Meghalaya risponderà in modo pacifico, chiedendo che la giustizia faccia il suo corso. Nel Nordest dell’India, sette stati in tutto, i cristiani sono, nel complesso, il 15% della popolazione: una presenza, dunque, piuttosto ampia. Anche nel Nordest vi sono gruppi che sono nemici delle comunità cristiane, appartenenti soprattutto alla galassia dei fondamentalisti indù. Con tali modalità costoro esprimono la loro animosità verso di noi. Sono situazioni molto spiacevoli. La Chiesa, come fa di solito in tali casi, si muove seguendo la legalità, senza rispondere alle provocazioni e senza cadere nel tranello, in quanto gli estremisti intendono innescare spirali di violenza per poi approfittarne”.
A febbraio 2010, un caso del ritratto blasfemo di Cristo era giunto alla ribalta quando alcune suore cattoliche di Shillong avevano notato l’immagine su un testo scolastico per bambini. Le religiose inviarono una lettera alle autorità esprimendo sdegno e amarezza per la totale mancanza di rispetto verso simboli religiosi cristiani. La vicenda si propagò in altri stati indiani come il Punjab, dove scoppiarono anche manifestazioni violente. (PA) (Agenzia Fides 21/06/2010)