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Città del Guatemala (Agenzia Fides) – Il numero dei morti in Guatemala a causa delle frane provocate dalla tempesta tropicale “Agatha” è salito a 73, secondo un conteggio ufficiale, 49 delle vittime sono rimaste sepolte da una frana verificatasi nel dipartimento di Chimaltenango, circa 60 km a ovest della capitale. Questo afferma il rapporto sulla situazione di David de Leon, portavoce della Commissione Coordinatrice Nazionale per la riduzione dei disastri (Conred), che è stato consegnato alla stampa, ma secondo il conteggio non ufficiale i morti sarebbero almeno 200.
Dalla Caritas del Guatemala, l’Agenzia Fides ha ricevuto ulteriori informazioni sulla dimensione del disastro che vive il Guatemala. Il Presidente del Guatemala, Alvaro Colom, ha detto che le azioni di emergenza sono finalizzate a fornire aiuto ai superstiti delle frane e delle valanghe di fango e a migliaia di senza tetto. Il Presidente ha riferito che l'azione del governo procede assegnando la priorità alle comunità in situazioni più gravi.
L'ultimo rapporto sui danni e sulle vittime informa che 74.777 persone hanno dovuto abbandonare le loro case, 17.101 hanno trovato ospitalità presso 123 alberghi, 2.912 case sono danneggiate, si registrano danni molto grave in 842 casi. Il Presidente Colom ha comunicato inoltre che la maggior parte delle strade del paese sono danneggiate o interrotte, ostacolando l'aiuto alle comunità, anche se l'Aeronautica Civile ha autorizzato i voli di elicotteri e aerei che non utilizzano turbine.
Nel centro urbano di Città del Guatemala e di Chimaltenango si sono aperte voragini molto grandi, e conseguentemente diverse case sono crollate. Il fenomeno è stato attribuito dai geologi a problemi causati da vecchi sistemi di drenaggio. Una équipe di medici cubani che da diversi anni offre il proprio servizio alla popolazione rurale e il sostegno degli elicotteri Usa sono alcuni dei primi soccorsi ricevuti della comunità internazionale per l'emergenza, ha detto il Presidente. La Caritas del Guatemala ha avviato la raccolta di beni alimentari e denaro per assistere i disastrati. (CE) (Agenzia Fides 31/05/2010)
