Washington (Agenzia Fides) – Due Gesuiti impegnati in ruoli di responsabilità nell’opera di ricostruzione ad Haiti dopo il terremoto, p. Francois Kawas e p. Lazard Wismith, saranno a Washington dal 13 al 16 aprile, ospitati dai loro confratelli. Secondo le informazioni inviate all’Agenzia Fides dal Jesuit Refugee Services (JRS) degli Stati Uniti d’America, p. Kawas è Presidente del Comitato Interprovinciale dei Gesuiti per la ricostruzione di Haiti e membro fondatore del Comitato Nazionale per la riflessione e l’azione, mentre p. Wismith è il responsabile del Jesuit Refugee Service (JRS) ad Haiti. La loro presenza a Washington sarà l’occasione per aggiornare sulla situazione di Haiti e sottolineare le maggiori necessità.
Pur continuando a mantenere la sua presenza lungo il confine nord-orientale, il JRS Haiti sta concentrando attualmente la sua opera di soccorso corrente nella zona di Port-au-Prince, lavorando in sette campi che cercano di rispondere alle esigenze di oltre 21.000 sfollati all'interno e intorno alla capitale.
La comunità dei Gesuiti a Haiti ha anche organizzato il Comitato Nazionale per la riflessione e l’azione (Cellule de Refexion et d'Action Nationale - CRAN), composto da gesuiti e membri della società civile haitiana che lavorano insieme su una base permanente per accompagnare il popolo haitiana, i loro leader e la comunità internazionale, nei loro sforzi per ricostruire Haiti.
"Per molti anni il Jesuit Refugee Service ha avuto una presenza base ad Haiti e ha fornito assistenza umanitaria ai profughi haitiani sia nella Repubblica Dominicana che lungo il confine con Haiti – sottolinea nella sua nota a Fides, il direttore della comunicazione del JRS/USA, Christian Fuchs -. Inoltre il JRS ha risposto alle esigenze degli haitiani in seguito a calamità naturali, crisi alimentari, e il ripetuto passaggio di uragani”. Il JRS accompagna le vittime del terremoto attraverso l'assistenza pastorale e psico-sociale per gli individui e i gruppi. Fornisce inoltre assistenza ai comitati di coordinamento dei campi degli sfollati attraverso corsi di formazione e incontri periodici, in modo tale che gli sfollati siano in grado di organizzare il loro recupero e sviluppare iniziative di ricostruzione. (AR) (Agenzia Fides 10/4/2010)