Maputo (Agenzia Fides)- Il Mozambico, Paese dell’Africa australe, ha una superficie di 799.380 km2 e una popolazione di 20,5 milioni di abitanti. Il Paese ha una costa sull’Oceano Indiano lunga 2.470 km confina con Tanzania, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Sudafrica e Swaziland.
Storia. Per circa 470 anni il Mozambico è stato colonia portoghese. Nel 1963 è iniziata la lotta per l’indipendenza nazionale, guidata dal FRELIMO (Fronte di Liberazione Nazionale). Dopo una lunga guerra contro le truppe del Portogallo (che giunse a impiegare fino a 40mila uomini per sconfiggere la guerriglia), nel 1975 il Mozambico ottiene l’indipendenza (e uno degli ultimi Paesi dell’Africa a divenire indipendenti). Un’indipendenza mal vista dal governo dell’allora Rhodesia (l’attuale Zimbabwe), che non gradiva l’appoggio offerto dalle autorità mozambicane ai movimenti che lottavano contro il regime razzista rhodesiano. La Rhodesia favorì la creazione della Resistenza Nazione del Mozambico (RENAMO), un movimento di opposizione armata, che provocò la guerra civile. Dopo la caduta del regime rhodesiano (1979) furono i servizi segreti sudafricani ad appoggiare la RENAMO. Nei primi anni ’90 si crearono finalmente le condizioni per negoziare la pace ( a cui contribuì la Comunità di Sant’Egidio) che sfociarono negli accordi di Roma del 1992. La RENAMO si è trasformata in un partito politico: da allora è il principale partito di opposizione.
Il primo Presidente del Mozambico è stato lo storico leader del FRELIMO, Samora Machel, che perse la vita nel 1986 in un incidente aereo le cui circostanze suscitano ancora dubbi e sospetti.
A succedergli fu Joaquim Chissano, che era stato Ministro degli Esteri con Machel. Dopo 18 anni di governo, nel 2004, Chissano si è ritirato dalla vita politica, e il candidato presidenziale del FRELIMO per le terze elezioni democratiche del Paese, divenne Armando Guebuza. Questi vinse la Presidenza con il 63,74% dei voti contro il 31,74 di Afonso Dhlakama, leader della RENAMO.
Economia. L’infrastruttura economica mozambicana è stata profondamente segnata dai quasi 20 anni di guerra civile (ai quali occorre aggiungere gli anni di lotta per l’indipendenza dal Portogallo). Dalla firma del trattato di pace, nel 1992, l’economia ha fatto dei progressi significativi con ricaduta positive sulla popolazione. “Il Mozambico è ancora dipendente dall’aiuto esterno- spiega a Fides una fonte della Chiesa locale- Ad esempio, più del 50% del budget statale è pagato da 19 Paesi dell’Unione Europea. Questi aiuti sono stati ben impiegati come gli stessi donatori (Stati esteri e organizzazioni internazionali) hanno verificato in diverse occasioni. Il miglioramento delle condizioni di vita lo si avverte soprattutto nella capitale, Maputo (che ha più di 1,2 milioni di abitanti): vi sono cantieri e nuove costruzione e il traffico si è notevolmente incrementato negli ultimi anni”. Tra i partner stranieri del Mozambico vi sono il Brasile (per via dei legami linguistici), la Francia e la Gran Bretagna (il Mozambico, pur non essendo un Paese di lingua inglese, è entrato a far parte del Commonwealth britannico).
“Gli aiuti stranieri- prosegue la fonte di Fides- sono stati impiegati per riabilitare l’embrionale struttura industriale che era stata creata prima dell’indipendenza, e per migliorare il settore agricolo. In questo campo però occorrono ancora molti sforzi, perché la maggior parte delle popolazioni della campagne vive di un’agricoltura di sussistenza”.
Il Paese produce mais, cotone, the, sisal e noce di cocco. Dispone di importanti risorse idroelettriche, di riserve di gas e di miniere di carbone, di bauxite e di tantalio. Il Mozambico dispone di tre importanti porti (Maputo, Beira e Nacala) che servono anche i Paesi limitrofi.
Dopo le elezioni del 1994 il Mozambico ha fatto registrare un tasso medio annuale di crescita dell’8%. Nel 2008 questo si è ridotto al 6,5% (quello previsto per il 2009 è del 4,5%). Circa il 90% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno.
I dati della Chiesa: i cattolici sono 4 milioni 594mila, distribuiti in 12 diocesi con 301 parrocchie. Vi sono 17 Vescovi, 212 sacerdoti diocesani, 364 sacerdoti religiosi, 98 fratelli professi, 1.121 religiose, 42.898 catechisti. La Chiesa cattolica gestisce 66 scuole materne con 14.775 alunni; 310 scuole elementari con 38.875 scolari; 53 scuole medie inferiori e superiori con 21.544 studenti, una università cattolica. La Chiesa cattolica gestisce inoltre 70 ospedali, 13 ambulatori, , 12 case d’accoglienza, 33 orfanotrofi, 43 giardini d’infanzia, 4 consultori familiari (dati dell'ultimo Annuario Statistico della Chiesa). (L.M.) (Agenzia Fides 28/10/2009)