Asunción (Agenzia Fides) – Privi dell’educazione scolastica, malnutriti e in mezzo alla più totale promiscuità, oltre 100 bambini indigeni vivono lontani dalle loro comunità, nelle piazze di Asunción, capitale del Paraguay. Questi minori sono arrivati con i loro genitori, che reclamano cambiamenti nella politica indigena; tuttavia, allo stato attuale, li aspetta un futuro di povertà ed emarginazione. Il centro della città si è trasformato in un nuovo punto dove questi bambini, accampati con i loro genitori negli spazi pubblici, chiedono l’elemosina. Nonostante ci siano tante istituzioni addette alla tutela del futuro dei più piccoli. la nuova immagine che offre la capitale paraguaiana è quella dei minori con la faccia da straccioni, accompagnati dalle madri.
Lontani dal loro mondo sono fuori dal sistema educativo, senza alcun futuro. Vivono in capanne di caucciù ammassate negli spazi pubblici, e mangiano solo tortilla, bollito e alcune volte stufato o riso. Questa alimentazione è insufficiente per sopportare le giornate più fredde così malvestiti. I bambini indigeni non meritano questa situazione e non meritano di crescere con l’idea che per sopravvivere debbano mendicare. Assimilando questa pratica della miseria quando diventeranno grandi non lavoreranno in quanto sarà più facile per loro vivere di assistenzialismo. (AP) (17/6/2007 Agenzia Fides; Righe:18; Parole:208)