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Tokyo (Agenzia Fides) – Ha destato curiosità e attenzione fra i cittadini giapponesi, nelle Chiese cristiane e nella stampa internazionale la candidatura di Taro Aso, attuale segretario generale del Partito liberaldemocratico giapponese, a Primo Ministro (il voto è previsto verso la fine di ottobre). Il motivo di tale particolare interesse è variegata la personalità del candidato Premier e soprattutto la sua conclamata appartenenza alla comunità cattolica, che nel paese del Sol Levante conta un milione di fedeli, su 128 milioni di abitanti.
Aso, nel frangente odierno – mentre cerca un largo appoggio per la sua elezione, dopo la risi politica che ha investito il paese – non ha marcato la sua appartenenza religiosa, sottolineando che oggi la priorità per il Giappone è la crescita economica e, in politica estera, rinsaldare la stretta alleanza con gli Stati Uniti.
Ma gli osservatori non hanno mancato di notare che la famiglia Aso – imparentata con la famiglia imperiale – ha antiche tradizioni cattoliche: proviene infatti dal Kyushu, l'isola meridionale dell’arcipelago, destinataria della prima opera di evangelizzazione cristiana nel XVI sec e, successivamente, nel sec. XIX.
Aso avrebbe anche il nome cristiano di “Francisco”, ispirato al grande missionario Francesco Saverio, il Gesuita che evangelizzò l’Asia Orientale, Patrono universale delle Missioni.
La presenza di un cattolico al vertice della nazione, potrebbe comunque dare alla comunità cattolica nuovo lustro e nuove opportunità di farsi conoscere e di fare missione. La Chiesa giapponese sta continuando a dare la sua testimonianza, forte di una storia antichissima e di una stabile presenza nella società giapponese, dove oggi regnano il consumismo e le nuove tecnologie (vedi Fides 13/5/2008 e 26/7/2007).
Aso, comunque, notano alcuni organi di stampa, non sarà una novità assoluta: era cattolico anche Masayoshi Ohira, Premier nel 1979-80.
(PA) (Agenzia Fides 22/9/2008 righe 26 parole 265)
