Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Dobbiamo dire che speravamo nel cambiamento, che speravamo che El Maximo avrebbe avuto il coraggio di aprire Cuba alla Democrazia... alcune sue aperture, alcuni suoi comportamenti, l'accoglienza al Santo Padre, l'autorizzazione per la costruzione del nuovo convento delle Suore Brigidine.
Abbiamo sperato anche se non facevano ben sperare le notizie che ci giungevano. Abbiamo sperato e sbagliato, trattenendo il fiato perché qualche cosa succedesse. In questo modo forse abbiamo dato al regime la sensazione che il suo lider era coperto dal nostro silenzio... ma non era copertura, era solo carità, era dare la possibilità di iniziare anche un cammino verso il recupero della Sua dignità.
Ma Fidel sta usando il pugno del suo saluto contro chi chiede giustizia per il popolo, per la più elementare espressione di democrazia quale dissentire.
Il pugno chiuso di Fidel, pieno delle mosche del populismo retorico il cui ronzio ha riempito i gulag di cadaveri, continua ad abbattersi contro gente inerme. (LDM) (Agenzia Fides 29/4/2003 – Righe 13, Parole 162)