VATICANO - Identità e missione delle radio cattoliche

lunedì, 23 giugno 2008

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Più di 60 rappresentanti delle emittenti radiofoniche cattoliche dei cinque continenti si sono riuniti a Roma, dal 19 al 21 giugno, per un congresso promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Nella cornice della Pontificia Università Urbaniana, che ha ospitato i lavori, si è dialogato sul tema “L’identità e la missione delle Radio Cattoliche oggi. Dal pensiero sull’uomo ad una informazione a servizio della persona”.
La radio risulta essere un mezzo di comunicazione fruibile facilmente, da tutte le fasce sociali, e in tutto il mondo grazie allo slancio dato da internet. È un mezzo che non richiede particolari meccanismi per essere usato, e se ne può fruire mentre di svolgono altre attività. Già in passato i Pontefici riconobbero le grandi potenzialità della radio, e come affermava Giovanni Paolo II, parlando della Radio Vaticana – che rappresentò l’apertura ad un nuovo inizio di modello comunicativo per il Vaticano -, bisogna riscoprire questo mezzo di comunicazione come assolutamente utile e congruo per l’evangelizzazione, la comunione e la solidarietà fra i popoli. La radio è ormai un nuovo media a tutti gli effetti, ma rimane quello che detiene il rapporto più stretto con la parola.
“La parola evoca il Verbo, il Dio fatto carne che la Chiesa ha la missione di comunicare al mondo” ha affermato Sua Ecc. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali. In questo modo si comprende lo stretto rapporto tra missione, identità e mezzi di comunicazione. Come per il recente Congresso delle facoltà di comunicazione, anche questo appuntamento è stato studiato prevedendo, ogni giorno, dei momenti di tavola rotonda, per favorire il racconto intenso delle esperienze di chi vive in prima persona con l’impegno della comunicazione e della missione attraverso il mezzo radiofonico.
I gruppi, nelle varie giornate, si sono confrontati sul ruolo della radio nella comunicazione della Parola, sulle diverse modalità con cui la comunicazione radiofonica agisce a seconda dei contesti ai quali si rivolge: basti pensare che in Africa ad esempio, le emittenti cattoliche sono numerose, seppur di piccole dimensioni, ma non sono pochi i paesi del mondo in cui alla Chiesa è vietato avere delle emittenti radiofoniche. Si è discusso inoltre sui temi da affrontare e proporre attraverso questo mezzo di comunicazione, sulle responsabilità nel comunicare ai poveri, agli anziani, ai malati e sulle opportunità delle nuove tecnologie, simbolo della globalizzazione, rispetto allo spazio da riservare alle produzioni di carattere locale. (P.C.) (Agenzia Fides 23/6/2008)


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