VATICANO - Comunicazione, intercultura e missione: Convegno all’Università Urbaniana

venerdì, 16 maggio 2008

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Comunicazione, intercultura e missione, sono stati i temi centrali di un Convegno Internazionale, svoltosi il 15 maggio presso la Pontificia Università Urbaniana, al termine del quale è stato presentato il Master di I° livello in Comunicazione sociale nel contesto interculturale e missionario. Il Master si propone di formare, dal punto di vista teorico e pratico, quanti lavorano in ambiti caratterizzati dalla missione, dal dialogo interreligioso e dalla multiculturalità. Di questo contesto l’Università Urbaniana, che accoglie studenti da 90 paesi del mondo, è già un emblema.
Sulle sfide della comunicazione di una Chiesa missionaria e su come è possibile coniugare la comunicazione e la missione con l’etica e i valori della Dottrina sociale della Chiesa, l’Agenzia Fides ha interpellato mons. Ambrogio Spreafico, Rettore Magnifico dell’Università Urbaniana. “Credo che innanzitutto bisogna avere una formazione - risponde mons. Spreafico -, perché non basta essere esperti di strumenti tecnici, non basta essere esperti di strumenti audiovisivi, bisogna avere una formazione filosofica, teologica, che permetta di comunicare dei contenuti, quindi non solo un’expertise particolare, tecnica, ma veramente credo ci sia bisogno sempre di più di un approfondimento di ciò che sono gli elementi fondamentali dell’etica espressa dalla nostra Chiesa. In questo senso, noi vogliamo da una parte rendere più leggera, in questo master, la parte più tecnica ed anche quella nozionistica generale sul problema delle comunicazioni, e invece approfondire gli elementi specifici della comunicazione in un contesto multiculturale e missionario. Questo è l’intento nostro, ed anche per questo abbiamo voluto fare un master di un anno e non dare tempi troppo lunghi”.
Tra i precetti etici della comunicazione c’è quello di essere veritiera. Il rapporto tra mass media e verità non è sempre sereno, a tutte le latitudini, compresa l’Italia. “Credo che molte volte la comunicazione stravolga i fatti - prosegue il Magnifico Rettore -. C’è quindi bisogno di persone che abbiano una coscienza retta, con un’attenzione alla realtà, che colgano anche gli aspetti umani della realtà, quindi non solo la notizia eclatante che deve essere buttata davanti agli altri, persone che abbiano una responsabilità e non rincorrano solo il successo, ma rincorrano veramente la verità. In questo senso, il Santo Padre ci insegna ogni giorno a capire come uno dei problemi essenziali del nostro vivere, è vivere nella verità e comunicare la verità, nella carità. Io credo che in questo i mass media dovrebbero fare una seria riflessione”.
La formazione è quindi lo strumento per una corretta comunicazione, e mons. Spreafico sottolinea che ci si attenda una attenzione per il Master soprattutto “dal mondo interessato alla missione e da questo ambiente multiculturale, quindi dall’Africa, dall’Asia, ma anche all’interno dell’Italia e dell’Europa, dove ci sono queste preoccupazioni interculturali, la preoccupazione di arrivare anche a mondi che oggi sono più lontani dalla Chiesa. La preoccupazione missionaria non è solo extraeuropea, ma deve tornare ad essere una preoccupazione anche all’interno dei contesti in cui viviamo” conclude mons. Spreafico. (P.C.) (Agenzia Fides 16/5/2008; righe 36, parole 491)


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