Monrovia (Agenzia Fides)- Cristiani e musulmani stanno giocando un ruolo importante nel cercare la pace in Liberia. Il protagonista di questi sforzi è il Concilio Inter-Religioso della Liberia (IRCL), formato nel 1990 dal Consiglio Liberiano delle Chiese e dal Consiglio Nazionale Islamico della Liberia. I rappresentanti cristiani e musulmani hanno incontrato il presidente liberiano Charles Taylor e i ribelli del LURD (Liberiani Uniti per la Riconciliazione e la Democrazia) e hanno facilitato un meeting tra i ribelli e i rappresentanti della Comunità Economica dell’Africa Occidentale .
All’inizio di Aprile, 18 partiti della Liberia hanno incontrato i membri dell’IRCL e hanno firmato un appello comune al governo e alla guerriglia perché si accordino su una tregua.
L’IRCL, che è guidato dall’Arcivescovo di Monrovia, Michael Kpakala Francis, ha il supporto della Comunità Economica dell’Africa Occidentale che da anni sta cercando di porre fine alla guerra civile liberiana.
I Vescovi della Liberia hanno espresso più volte preoccupazione per l’escalation dei combattimenti che portano nuove sofferenze ad una popolazione già molto provata da anni di guerra. I Vescovi sono anche preoccupati per i ritardi nei colloqui di pace che si tengono sotto gli auspici della Comunità Economica dell’Africa Occidentale e chiedono che un incontro tra tutte le parti in causa si tenga il prima possibile.
Nel 2000, il LURD ha iniziato la guerra civile contro il presidente Charles Taylor. Questi è stato eletto nel 1997, alla fine di una precedente guerra civile. Taylor è accusato da tempo dalla comunità internazionale di aiutare i guerriglieri del Revolutionary United Front (RUF) della Sierra Leone, un gruppo ribelle che traffica in diamanti di contrabbando facendoli passare per la Liberia. Il presidente liberiano accusa, a sua volta, Sierra Leone e Guinea di appoggiare il LURD.
Buona parte della regione dell’Africa occidentale che circonda la Liberia è soggetta ad una forte instabilità per la presenza di guerriglie che agiscono su entrambi i lati dei confini dei diversi paesi. L’ultimo esempio è dato dalla Costa d’Avorio, dove due gruppi di guerriglia ivoriani sono formati in buona parte da liberiani. Al di là delle rivendicazioni etniche, alla base di queste violenze vi sono scopi criminali, quali rapine ai danni delle popolazioni civili, contrabbando e traffici di diamanti e di armi.(L.M.) (Agenzia Fides 25/4/2003 righe 32 parole 387)