Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Anticipiamo un estratto dal Dossier che l’Agenzia Fides pubblicherà domani, sabato 1 marzo. Il Dossier, dedicato ai martiri della guerra civile in Spagna e alle ripercussioni sul mondo missionario, è stato curato da D. Jorge López Teulón, Postulatore delle cause di Beatificazione dei martiri della diocesi di Toledo, e da P. Marcón Rincón Cruz, O.F.M. Ne anticipiamo di seguito un estratto.
“Pio Moa, storico e giornalista spagnolo, afferma che la persecuzione religiosa "assunse proporzioni gigantesche, superiori a quelle della Rivoluzione francese e, probabilmente, a quelle dell'Impero romano". Secondo lui, "la persecuzione religiosa ubbidiva a qualcosa di più dell'odio politico". Qualifica come falsi pretesti le affermazioni che la persecuzione fosse giustificata dal potere politico della Chiesa o che fosse dovuta all'intransigenza antidemocratica della stessa. "In realtà - dice - è esattamente l'inverso. Non fu la Chiesa che frustò la Repubblica, bensì i politici giacobini e rivoluzionari della Repubblica che frustarono senza tregua la Chiesa". Falso è anche che fosse dovuta al fatto che la Chiesa si era disinteressata del popolo povero e bisognoso, perché questo, in ogni caso, si sarebbe potuto applicare soltanto ad una parte del clero e non giustificherebbe l'assassinio di tanti sacerdoti, religiosi e religiose che vivevano poveramente, davano lezioni agli operai e prestavano il proprio servizio in asili ed ospedali. "Quello che faceva la Chiesa, molto o poco che fosse, e in verità non era affatto poco, non lo faceva quasi nessuno". Per concludere, ascoltiamo questa frase del Moa: "La Chiesa soffrì un attacco letale, non a partire dal 18 luglio, bensì dal 16 febbraio; e alla ripresa del conflitto, la sfrenata persecuzione non aspettò che la gerarchia ecclesiastica si pronunciasse a favore di questo o quel belligerante". (Agenzia Fides 29/2/2008; righe 20, parole 288)