EUROPA/SPAGNA - Dalla Relazione sul rispetto della libertà religiosa in Spagna negli anni 2004-2008 emerge “una tendenza a restringere la presenza pubblica di ogni manifestazione religiosa”

giovedì, 21 febbraio 2008

Madrid (Agenzia Fides) - “In Spagna c’è un regresso nel rispetto dovuto alle credenze, che trasforma i credenti in cittadini di seconda categoria”. È quanto emerge dalla Relazione presentata ieri dall’Osservatorio per la Libertà Religiosa e di Coscienza (OLRC), “100 motivi per stare all'erta”. Attraverso le dichiarazioni di responsabili politici e di Enti pubblici, viene analizzato il rispetto della libertà religiosa in Spagna negli anni 2004-2008.
Per Marcial Cuquerella, presidente dell’OLRC, “lo stato della libertà religiosa è uno dei principali indicatori della difesa delle libertà in una società. Il suo rispetto permette ai cittadini di credere o smettere di credere in ciò che scelgono, e consente loro di prendere decisioni basate su tali credenze, esprimendole, se lo desiderano, in maniera pubblica”. Tuttavia, questa relazione “dimostra la diffusione di un regresso nel rispetto dovuto alle credenze dei cittadini, con un orientamento indirizzato a restringere la presenza pubblica di ogni manifestazione religiosa”.
L’OLRC ha raccolto, a titolo di esempio, 100 dichiarazioni pubbliche di diverse istituzioni, personaggi pubblici o partiti politici, che si considerano significative per spiegare ed illustrare questa regressione della libertà religiosa, e che, tanto per gli autori come per la natura delle dichiarazioni, sono motivi sufficienti per stare all’erta. Cuquerella segnala che “tanto lo Stato quanto alcuni politici trasmettono l’idea che gli appartenenti a determinati gruppi religiosi o quanti semplicemente credono, sono cittadini di seconda classe, incapaci di apportare contributi al dialogo ed al processo democratico del Paese”. Di conseguenza, viene messo da parte il pluralismo, disconosciuta la neutralità, “in nome di una credenza molto concreta che pretende di ergersi a monopolio dello spazio pubblico”. (RG) (Agenzia Fides 21/2/2008; righe 20, parole 270)


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