AMERICA/STATI UNITI - “I nostri bambini di valore”, un progetto di sviluppo in ambito umanitario che sta migliorando la vita a 12.000 bambini: seminario per la giornata mondiale dell’Aids

giovedì, 22 novembre 2007

Washington (Agenzia Fides) - In occasione della giornata mondiale contro l’Aids 2007 (1 dicembre), AVSI e AVSI-USA hanno organizzato alla George Washington University, per il 27 novembre, il seminario OCV che aiuta a valutare la qualità degli interventi e presenta i primi risultati di una ricerca effettuata su un campione di 1.200 bambini singolarmente intervistati. L'incontro è organizzato in collaborazione con l’Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Washington e con la Fondazione per la Sussidiarietà.
Il progetto OVC, acronimo di Orphan Vulnerable Children, realizzato da AVSI in tre Paesi africani (Uganda, Kenya e Rwanda), si avvale di 100 partners locali che si occupano della cura e dell’educazione di 12.000 bambini orfani e vulnerabili, migliorando sensibilmente la loro qualità di vita. Le attività del progetto sono finanziate dal sostegno a distanza e da USAID, la cooperazione americana, nell’ambito dell’iniziativa presidenziale denominata PEPFAR volta alla cura e alla prevenzione dell’Aids in Africa e Caraibi.
OVC è un progetto che garantisce l’educazione, la sanità, la scolarizzazione e le attività socio educative a 12.000 bambini che vivono in contesti difficili e precari, coinvolgendo e sostenendo anche 50mila adulti con attività formative e generatrici di guadagno.
Il motto “I nostri bambini di valore” (Our Valuable Children) ha così sostituito l’originale titolo Orphan Vulnerable Children: “Quando conosci ciascuno di questi bambini non puoi chiamarli vulnerabili. Vuoi piuttosto dire che ognuno di loro ha un valore - afferma Lucia Castelli, responsabile del progetto - E così noi abbiamo cambiato il nome al progetto, facendolo diventare il nostro motto.”
Tra i risultati più interessanti emerge che dopo solo un anno la frequenza scolastica dei bambini è aumentata: se nel primo anno il 50% aveva una frequenza regolare, dopo un anno il 93% ha raggiunto questo traguardo. Il 49% dei bambini sono orfani di padre o di madre, o di entrambi i genitori; nel 67% dei casi il tutore è rappresentato da una figura femminile della famiglia, come da tradizione africana, a differenza dei Paesi dell’Europa dell’Est dove la percentuale di abbandono è molto elevata. Il 90% dei bambini è risultato soffrire di grande povertà: nessuno assume tre pasti al giorno. Il loro grado di malnutrizione è del 20%. Rispetto ai tre Paesi, in Rwanda risiede la più alta percentuale di bambini che consuma solamente un pasto al giorno. In tutti e tre i paesi coinvolti nel progetto, sono infine triplicate le attività di sensibilizzazione per la promozione dell’educazione dei bambini e la prevenzione dell’Aids.
(AP) (22/11/2007 Agenzia Fides; Righe:33 Parole:431)


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