AMERICA/NICARAGUA - Pericolo di carestia per la popolazione della provincia di Waspan dopo l’uragano Felix

mercoledì, 3 ottobre 2007

Managua (Agenzia Fides) - Sono circa 68 mila gli abitanti della provincia di Waspam, nei Carabi del nord, ancora in difficoltà a causa dell’uragano Felix che ha fatto perdere loro tutti i raccolti. Servono 70 tonnellate di alimenti per le 112 comunità colpite. Il problema si aggrava, visto che in questo periodo le famiglie sopravvivono con gli ultimi raccolti di riso. Varie comunità del Río Coco sono ancora sprovviste di cibo e se non si interviene subito saranno tanti i bambini a morire. Già nell’arco di una settimana un bambino è arrivato morto per la fame al centro sanitario della comunità Wasla. Si stima che con 12 mila quintali di semi di riso, fagioli e mais si risolverebbe il fabbisogno.
Nel corso dei tempi, molte comunità di questo municipio hanno sofferto la povertà più estrema, e in questo periodo la situazione è peggiorata a causa dei fenomeni naturali.Diverse organizzazioni internazionali come il Programma Alimentare Mondiale (PAM), l’organizzazione Acción Médica Cristiana, l’Oxfam (Oxford Committee for Famine Relief) e la Chiesa cattolica, sono impegnate nella distribuzione degli aiuti.Il parroco della chiesa San Rafael, padre Floriano Ceferino Vargas, ha evidenziato che gli aiuti risultano insufficienti, visto che i rifornimenti che dovrebbero bastare 15 giorni, in realtà durano solo quattro o cinque giorni.Il sacerdote ha portato aiuti a tre comunità indigene mayangnas gravemente colpite attraverso la Caritas del Nicaragua e la Conferenza Episcopale, e le religiose della Dottrina della Fede, di Managua. L’obiettivo della Chiesa cattolica è portare aiuto ad otto comunità di Tasbarraya. Padre Vargas ha detto che “come Chiesa vogliamo motivare il contadino a riacquistare la sua dignità di spirito, di lavoratore, di produttore non solo per l’autoconsumo, ma per poter vivere degnamente”.
L’Oxfam assiste 31 comunità di Río Coco Arriba, cinque della pianura e otto di Río Coco Abajo. Secondo il rappresentante di Acción Médica Cristiana, oltre al problema del trasporto degli aiuti umanitari, manca la capacità di approvvigionamento da parte dei distributori locali che sono obbligati a portare i prodotti da Managua, facendo aumentare ancora di più i costi e rallentando la consegna. (AP) (3/10/2007 Agenzia Fides; Righe:32 Parole:360)


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