AFRICA/LIBIA - La Chiesa, i popoli e le nazioni: Libia

sabato, 30 giugno 2007

Roma (Agenzia Fides)- La Libia (La Grande Giamahiriyah Araba Libica Popolare Socialista), ha una superficie di 1.760.000 kmq ed una popolazione di circa 6.000.000 di abitanti, con una densità di 3 abitanti per kmq. La popolazione è concentrata sulla costa e nelle zone urbane.
40 % della popolazione ha meno di 15 anni. Si registra l'aumento delle nascite.
Dal punto di vista amministrativo, la Libia è divisa in 10 Province e 45 municipi. Il Capo dello Stato dal 1969 è il Col. Muammar Al-Gheddafi.
Dal punto di vista economico, il petrolio e il gas naturale sono le colonne portanti dell'economia nazionale. Con la fine dell'embargo, c'è stato un vero salto verso la società del consumo. Il Paese è autosufficiente dal punto di vista agricolo, non c'è miseria, ma manca ancora una forte classe media. Tutti hanno una casa e un lavoro. Si osserva un miglioramento di vita, in particolare con l'aumento dello stipendio degli impiegati e lavoratori.
La Libia è un paese giovane che cerca la sua unità nazionale tra le diverse etnie che la popolano.
Il 10 marzo 1997 sono iniziate le relazioni diplomatiche con la S. Sede. Gesto molto apprezzato dalla Libia perché avveniva durante l'embargo deciso dalle Nazioni Unite. Dal 2003 si stanno progressivamente normalizzando le relazioni con gli Stati Uniti e con la Comunità europea. Si nota un grande desiderio di apertura verso l'estero, ne è testimonianza il discorso del Presidente in occasione del 37 ° anniversario della Rivoluzione, il primo settembre scorso. La Libia ha conquistato la leadership in Africa e ne è molto fiera.
Il Congresso di Sirte lo scorso settembre ha offerto alla Libia l'occasione di confermare la sua leadership.
L'Islam è la religione professata da quasi tutta la popolazione. Nel Paese vi sono anche due Chiese cristiane: Copto Ortodossa e Anglicana.

La presenza cattolica
I tentativi di evangelizzazione. Risalgono già ai tempi di Cartagine. Nel 1067 la Libia è islamizzata. I missionari ricominciano la loro opera nel XVII secolo. Con la Rivoluzione del 1969, tutti i missionari italiani vennero espulsi. Attualmente la Chiesa gode di una certa libertà nell'esercizio del suo ministero presso i cristiani, che sono circa 77.000 di varie nazionalità: arabi, coreani, filippini, polacchi, maltesi, italiani, francesi, sudanesi e altri gruppi provenienti dall'Africa sub-sahariana.
Le relazioni tra Stato e Chiesa sono migliorate: la libertà di ministero è assicurata con un documento che permette di servire i cristiani in tutto il Paese senza restrizioni, libertà di importare libri per il culto o bibbie nelle diverse lingue; esenzioni tasse da pagamento dell'elettricità per la Chiesa equiparata alle Moschee, esenzione della dogana su importazioni dall'estero.
Il Vicariato Apostolico di Tripoli (Eretto nel 1939) ha una superficie di 1.150.000 kmq, gli abitanti sono 3.687.000, i cattolici sono 67.000.
Vicario Apostolico è S.E. Mons. Giovanni Martinelli, O.F.M., nato a Tarhuna (Libya) il 5 febbraio 1942, Vescovo dal 1985.
E' una Chiesa composta da immigrati che a diverso titolo sono presenti nel Paese. Non ci sono cristiani locali. Le comunità dei fedeli sono sparse per l'immenso territorio del Vicariato Apostolico. I servizi religiosi pastorali sono divisi per lingue: polacca, inglese, coreana, italiana, araba.
A Sebha (850 km a Sud di Tripoli) un francescano italiano. Vanni Bressan, che lavora da 16 anni come medico dell’ospedale governativo.
Vi sono circa 10.000 africani, che lavorano e sono molto stimati, gente buona lavoratori, cordiali.. Sono molti i cristiani cattolici o protestanti, che fuggono dai Paesi situati a sud del Sahara e emigrano nel Vicariato. La maggior parte sono nigeriani.
Le religiose lavorano tutte negli ospedali, orfanotrofi, case per anziani e per handicappati, la loro opera è molto apprezzata. Le classi di catechismo sono organizzati ogni settimana per le diverse comunità: italiana, francofona, polacca, coreana, pakistana e sudanese. È organizzata la catechesi per i catecumeni della comunità africana anglofona e francofona. Si svolgono lezioni di religione per studenti nella scuola italiana, polacca, filippina.
E' stato costituito nel Vicariato il Consiglio ecumenico formato dai rappresentati delle diverse denominazioni delle Chiese cristiane: Greco-ortodossa, Copto-Ortodossa, Anglicana, Union Church.
La Chiesa è presente nel campo sociale. Si sta impegnando nell'assistenza delle Famiglie degli immigrati sostenendo l'educazione dei loro figli nelle diverse scuole. L'anno scorso 48 studenti, in prevalenza africani, hanno ricevuto borsa di studi.
Vi è anche un piccolo centro sanitario all'interno delle strutture della Chiesa, gestito da volontari.
Il 29 dicembre 2006, le comunità cristiane di diverse denominazioni e nazionalità con i propri pastori, sono stati invitati dal Colonnello Muamar Ghedaffi, e con i musulmani libici membri del congresso generale del popolo, personalità religiosa e della cultura del paese, e con gli ambasciatori cristiani presenti a Tripoli, a trascorrere con lui una serata di convivialità la vigilia dell’anno nuovo.
Il Vicariato Apostolico di Benghazi (Eretto nel 1939) ha una superficie di 609.000 kmq, gli abitanti sono 1.357360, i cattolici sono 6.000.
Vicario Apostolico è S.E. Mons. Sylvester Carmel Magro, O.F.M., maltese, nato il 14 febbraio 1941; ord. sac. il 27 marzo 1966, Vescovo dall' 11 maggio 1997.
Benghazi è la seconda città della Libia dopo Tripoli, dove si trova la maggior concentrazione di fedeli. È il centro dell'attività e del servizio pastorale.
In queste città, Benghazi-centro compresa, vi sono anche due comunità di religiose, che si prodigano per il servizio liturgico e catechetico, e lavorano nei centri sanitari e ospedalieri. Vi sono nel Vicariato 7 Congregazioni femminili (Suore dell'Immacolata Concezione d'Ivrea, Suore Ancelle del Sacro Cuore di Gesù di Cracovia, Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino, Suore Orsoline del Sacro Cuore di Asola, Suore Orsoline di Maria Immacolata, Suore di Sant'Anna, Suore di Sacra Famiglia di Spoleto), il cui servizio di carità e di abnegazione è vera testimonianza di fede. Si può notare che le religiose sono molto ben volute dalle Autorità e dal popolo.
Nel mese di febbraio 2006, Benghazi è stato il teatro delle proteste e reazioni scoppiate in seguito alla pubblicazione di vignette nei confronti di Mohammed. Si sono
registrate violenze che le forze di ordine non sono riuscito a controllare.
Il personale apostolico si è trasferito a Tripoli per una quindicina di giorni. Durante e dopo questi tristi eventi, la Chiesa ha goduto della solidarietà e della vicinanza di tante persone.
I cattolici (tutti lavoratori stranieri), partecipano alla vita parrocchiale, generalmente secondo le proprie lingue. Vi sono 5 parrocchie personali: italiana, inglese, polacca e arabo-cristiana. Tutti i fedeli appartengono al rito latino. Solo alcuni iracheni di lingua araba, vengono dal rito caldeo. La maggioranza dei cattolici sono praticanti, e prendono parte ai servizi liturgici e alle altre celebrazioni durante l'anno.
Vi sono anche cristiani non cattolici: i greci ortodossi e i copti ortodossi, quest'ultimi abbastanza numerosi, provenienti dall’Egitto. Si nota anche la presenza di alcune sette, provenienti da varie parti del mondo, in particolare dalla Nigeria e dal Pakistan.
La catechesi viene data in quattro lingue: italiano, inglese, arabo e polacco.
La presenza della Chiesa in Libia rimarrà, una chiesa di testimonianza silenziosa ma operosa. I fedeli sono chiamati a vivere la loro fede in un ambiente musulmano e perciò la loro presenza, specialmente la loro partecipazione alla vita liturgica, costituisce un segno e una luce per i musulmani di buona volontà. Ma la grande e forte testimonianza viene data dalle religiose. Queste lavorano nei centri sanitari del paese, dove ogni giorno sono a contatto con i malati e i sofferenti. (L.M.) (Agenzia Fides 30/6/2007 righe 113 parole 1226)


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