Nairobi (Agenzia Fides)- Dopo la morte di P. Martin Macharia Njoroge, deceduto per le ferite riportate durante una rapina (vedi Fides 14 aprile 2003), la Chiesa cattolica chiede con forza maggiore sicurezza per tutti i cittadini. Mons. Raphael S. Ndingi Mwana'a Nzeki, Arcivescovo di Nairobi, descrive le condizioni di sicurezza come "terribili". Anche mons. Patrick Joseph Harrington, SMA Vescovo della diocesi di Lodwar, nel nord del paese, ha pubblicato una dichiarazione con la quale chiede al governo di offrire sicurezza. "La vita umana è sacra. Nessuno può arrogarsi il diritto di distruggere un altro essere umano" scrive il Presule, "vogliamo sicurezza adesso. Governare non significa solo partecipare a conferenze, disputarsi i posti di potere e le photo opportunities. Come minimo, il compito e il dovere del governo è fornire sicurezza per tutti i cittadini e i residenti".
Oltre a P. Martin Macharia Njoroge, la Chiesa cattolica nell'ultimo mese ha già perso a causa della violenza anche Suor Anna Nanjala, orsolina, uccisa a sangue freddo a Lodwar il 16 marzo scorso.
Mons. Ndingi afferma che una delle cause dell'insicurezza nella quale vive il Paese, è l'alto numero di armi da fuoco in circolazione, dovuto anche alla corruzione di alcuni funzionari di polizia collusi con contrabbandieri e trafficanti. L'Arcivescovo di Nairobi chiede alle autorità di rafforzare i controlli alle frontiere per impedire il commercio di armi illegali.
Il Kenya confina con la Somalia dove, a causa dell'anarchia che vi regna da almeno 13 anni, esiste un fiorente mercato delle armi, esportate anche nei paesi limitrofi. Altre armi provengono da Sudan e Uganda, paesi che hanno al loro interno guerriglie che possono essere una fonte di approvvigionamento per i mercati illegali della regione. (L.M.) (Agenzia Fides 15/4/2003 righe 26 parole 296)