Michele Aramini - "EUTANASIA" - Spunti per un dibattito - Edizioni Ancora

martedì, 6 giugno 2006

Roma (Agenzia Fides) - Sempre più spesso ci accade di veder morire in modo “difficile” qualcuno dei nostri parenti o dei nostri amici. In questi casi viene spontaneo pensare se non sia possibile fare qualche cosa per evitare il dolore e il travaglio degli ultimi momenti della vita. La questione dell’eutanasia bussa perciò in modo deciso alle porte della nostra intelligenza, della nostra umanità e della nostra coscienza. Non possiamo immaginare di rinviare per troppo tempo una decisione su questa materia, dato che la medicina moderna, insieme ai moltissimi benefici, anzi proprio per la grande potenza dei suoi mezzi, mette molti di noi nella dura e lunga condizione di malati terminali.
Alcuni paesi come l’Olanda e il Belgio ha già preso posizione accettando di legalizzare, ad alcune condizioni, l’eutanasia. Anche in Italia una parte consistente dell’opinione pubblica pensa che si debba “saltare” la fase della terminalità con l’eutanasia, evitando inutili sofferenze ai malati in fin di vita. Altri pensano che non si debba ricorrere all’eutanasia per risolvere questo problema, in nome della dignità permanente della vita umana. Il dibattito è perciò aperto e si fa sempre più vivace.
Che fare? A questo interrogativo cerca di dare una risposta pacata e argomentata questo libro, nel quale vengono prese in considerazione le ragioni pro e contro la legalizzazione dell’eutanasia.
La posizione della Chiesa cattolica viene presentata insieme alle critiche che il pensiero laico le rivolge, mostrando come queste siano inconsistenti e la posizione della Chiesa è assolutamente ben fondata. Infine si presentano in modo preciso le cure palliative, che costituiscono la via maestra per una vera attenzione ai malati terminali. La conclusione del libro mostra che non abbiamo affatto bisogno dell’eutanasia, anzi una società veramente civile è quella che solidarizza con i propri membri più deboli e li accompagna con i mezzi tecnici necessari e con animo di prossimo nell’ultimo tratto della vita. (S.L.) (Agenzia Fides 6/6/2006 - Righe 21; Parole 319)


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