AFRICA/KENYA - Kenya e Brasile propongono alla Organizzazione Mondiale della Sanità maggiori investimenti nelle malattie marginali

sabato, 20 maggio 2006

Roma (Agenzia Fides) - I ministeri della Salute di Kenya e Brasile si sono uniti per proporre alla prossima Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) una risoluzione per un maggior investimento a favore delle malattie marginali. Nonostante queste colpiscano il 90% della popolazione mondiale, solo il 10% del totale è investito nella ricerca scientifica.
Secondo l’”Iniziativa Farmaci per le Malattie Dimenticate”, delle 1.556 nuove medicine approvate tra il 1975 e il 2004, solo l’1% sono destinate alle malattie marginali, che colpiscono soprattutto i paesi tropicali. Tra queste emergono la malattia del sonno (tripanosomiasi africana o la sua versione latinoamericana, chiamata malattia di Chagas), la leismaniosi, la malaria, la tubercolosi e l’Aids.
Il problema dei farmaci per la cura di queste malattie è che sono pochi, molto vecchi, e di conseguenza non molto efficaci se non tossici, mentre quelli più nuovi sono molto costosi. Nel caso della tubercolosi, ad esempio, il test diagnostico è lo stesso che si utilizzava circa cinquanta anni fa, funziona male, ma non c’è alternativa.
Per la tripanosomiasi africana, che se non viene curata è mortale, e che secondo l’OMS ogni anno fa registrare 60.000 morti, uno dei trattamenti in uso dal 1949, è un derivato dell’arsenico, e la sua somministrazione, oltre ad essere molto dolorosa, può anche causare la morte del paziente.
Il direttore dell’Istituto Keniota di Ricerca Medica (KEMRI) ha evidenziato il fatto che le malattie marginali colpiscono i più poveri dei poveri per i quali non vengono studiate nuove medicine perchè l’investimento nella ricerca è molto costoso.
Il KEMRI, che al suo interno ospita un sofisticato Centro per il Controllo delle Malattie (CDC), dispone di laboratori di 12 metri quadri e di poco personale che svolge ricerche su patologie come la malattia di Kala Azar (forma di leishmaniosi di tipo viscerale), che in Kenya causa 4.000 morti all’anno. Il Centro è in grado di trattare virus molto pericolosi, come quelli delle febbri emorragiche del tipo Ebola. (AP) (20/5/2006 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:330)


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