GESÙ SIGNORE DELLA STORIA

sabato, 29 aprile 2006

“Gesù è il Signore della storia”. Cosa significa questa affermazione? Cosa significa che Gesù Cristo è Signore della storia, del mondo, dell’umanità, Lui che dopo tre anni di annuncio del Vangelo è misteriosamente morto in croce? Lui che negli ultimi istanti di vita è stato abbandonato anche da suoi amici? Lui che non ha voluto eliminare il dolore, le sofferenze, le contraddizioni del mondo ma anzi, questo dolore ha dovuto viverlo tutto, fino in fondo, fino alla fine?
Non è una contraddizione? Non è contraddittorio affermare la signoria di un uomo che pur dicendosi Dio è stato ucciso e vilipeso dal mondo? E poi, perché se Lui è Dio non elimina il male, il dolore, la fatica, la sofferenza? Perché dovrebbe essere Signore se ancora oggi bambini innocenti vengono uccisi da mani criminali? Se milioni di persone ancora oggi cadono vittime della fame, della miseria, dell’indigenza in quello che i più chiamano “il Sud del mondo”? Se un’intera regione può essere spazzata via da un disastro naturale come fu oramai più di un anno fa la terribile esperienza dello tsunami nel sud est asiatico? Se soltanto poco più di mezzo secolo fa il mondo si auto-distrusse in quella che fu ritenuta l’ultima grande e sconvolgente guerra mondiale? Se ancora oggi altre guerre spazzano via intere popolazioni in Africa, un continente sempre più in crisi ed incapace di risolvere le infinite contraddizioni insite al suo interno? Se le religioni vengono ancora - e sottolineiamo ancora - usate come giustificazione per annientare chi è ritenuto nemico, chi la pensa in modo diverso da sé, o semplicemente chi è diverso da sé? E poi, ed è questo forse l’interrogativo che più di tutti ha attinenza con l’oggi: come si può dire che Gesù Cristo è il Signore della storia se un piccolo bambino di nome Tommaso viene rapito e poi barbaramente ucciso, lui innocente e senza colpe?
In questo Speciale cerchiamo di rispondere a questi interrogativi.


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