AFRICA/COSTA D’AVORIO - I rifugiati liberiani le vittime dimenticate della crisi della Costa d’Avorio

venerdì, 27 gennaio 2006

Abidjan (Agenzia Fides)- L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) è preoccupato per il livello di violenza e si rattrista nel constatare che il proprio personale e i funzionari di altre agenzie delle Nazioni Unite e di ONG sono diventati bersaglio degli attacchi. Lo afferma un comunicato dell’Agenzia delle Nazioni Unite nel quale si precisa che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) si sta impegnando per riprendere le proprie attività in favore di migliaia di rifugiati a ovest della Costa d'Avorio, dopo gli episodi di violenza della scorsa settimana a Guiglo nell’ovest del Paese, al confine con la Liberia.
L’UNHCR ha evacuato tutto il proprio personale, composto da undici ivoriani e uno straniero, da Guiglo dopo la serie di attacchi cominciati nella sera del 23 gennaio, quando centinaia di manifestanti si sono diretti al compound delle Nazioni Unite. Lì hanno minacciato il personale delle Nazioni Unite e gli operatori umanitari, chiedendo la loro partenza immediata da Guiglo.
A questa sono seguite proteste simili contro le Nazioni Unite ad Abidjan. L’ufficio dell'UNHCR a Guiglo è stato distrutto durante gli attacchi dopo che i manifestanti hanno saccheggiato i locali per poi dar fuoco all'edificio. Tutti gli archivi sono andati persi, così come cinque vetture, una motocicletta e tre generatori.
Altre agenzie delle Nazioni Unite e molte Organizzazioni Non Governative (ONG) internazionali hanno subito perdite simili. I depositi che contenevano aiuti e cibo sono stato a loro volta saccheggiati.
L'UNHCR si trova a Guiglo da più di dieci anni, dove lavora a favore dei rifugiati e della popolazione locale. L’Agenzia esprime la propria preoccupazione per il fatto che non rimanga alcun operatore sul campo per assistere i più di 10mila rifugiati liberiani, soprattutto ora che anche la maggior parte dei propri partner ha evacuato il proprio personale. Un'altra fonte di preoccupazione riguarda le riserve di aiuti, compreso il cibo, destinate ai rifugiati e che sono state saccheggiate, così come le vetture necessarie per raggiungere i beneficiari e distribuire loro gli aiuti.
I magazzini devono ora essere riforniti e il supporto logistico ricostruito. La maggior parte dei 37.500 rifugiati registrati in Costa d'Avorio vive nell'ovest del paese, compresi circa 6mila persone nel campo di Nicla, vicino a Guiglo, e più di 4mila nelle comunità circostanti. Le informazioni ricevute dal campo di Nicla indicano che i rifugiati sarebbero al sicuro. Ciononostante, gli eventi dello scorso fine settimana hanno reso particolarmente difficile la distribuzione degli aiuti alle persone bisognose.
Nei prossimi giorni, una missione formata da diverse agenzie delle Nazioni Unite dovrebbe raggiungere Guiglo per valutare la situazione sul campo e la possibilità di riprendere le operazioni. (L.M.) (Agenzia Fides 27/1/2006 righe 37 parole 455)


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