OCEANIA/AUSTRALIA - I Vescovi australiani: la “Nostra Aetate”, un punto di svolta per il dialogo interreligioso

lunedì, 5 dicembre 2005

Sydney (Agenzia Fides) - “La Nostra Aetate è stata un punto di svolta per la storia del dialogo interreligioso”: lo affermano i Vescovi australiani in un comunicato rilasciato a conclusione di un recente incontro in cui hanno definito la Dichiarazione conciliare “documento che ha segnato un’epoca”. I Vescovi australiani ne hanno parlato in occasione del 40° anniversario della Nostra Aetate, che si sta celebrando in tutto il mondo e che si celebrerà in diverse diocesi australiane.
I Vescovi hanno espresso l’auspicio che tutte le religioni siano sempre pronte a operare insieme per il bene comune dell’umanità, attraverso il dialogo. Riferendosi al contesto australiano, essi hanno sottolineato che il documento ha dato il via alla costruzione di una sere di rapporti e contatti con altri leader e comunità religiose nel paese, ribadendo: “In occasione di questo anniversario, ci impegniamo ad approfondire ancor di più l’amicizia che è stata costruita e il mutuo rispetto”, con le altre grandi religioni mondiali presenti in Australia.
I Vescovi hanno ricordato i buoni rapporti esistenti con la comunità ebraica e hanno sottolineato come il dialogo sia cresciuto anche con la comunità islamica, esprimendo così grande gioia “in quanto una parte del pace nel paese e nel mondo dipende dai rapporti fra Ebraismo, Cristianesimo e Islam”. I Vescovi hanno, inoltre, che oggi intendono incrementare le relazioni anche con la comunità induista e buddista
La Dichiarazione del Concilio Vaticano II “Nostra Aetate” fu promulgata da Papa Paolo VI il 27 ottobre 1965. Secondo leader religiosi ed esperti in tutto il mondo, essa ha segnato l’apertura di una nuova stagione di dialogo fra le religioni nell’età contemporanea.
Con la “Nostra Aetate” la Chiesa ha gettato ponti verso i fedeli di altre religioni, in un cammino di pace e riconciliazione. La Dichiarazione ha offerto le basi per un franco dialogo teologico, facendo sì che si potessero superare i pregiudizi e promuovendo rispetto e cooperazione. (Agenzia Fides 5/12/2005 Righe: 24 Parole: 258)


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