VATICANO/ANGELUS - Ognissanti, il Papa: “Quanta santità nascosta c’è nella Chiesa!”. E ricorda “donne e bambini massacrati” a Gaza

venerdì, 1 novembre 2024 papa francesco   santi   santità  

Città del Vaticano - Le beatitudini sono "la carta d’identità del cristiano" e la via della santità". Lo ribadisce Papa Francesco che questa mattina si è affacciato su piazza San Pietro baciata per recitare la preghiera dell’Angelus nella solennità di Ognissanti.

Commentando il brano odierno del Vangelo, il Pontefice ha fatto notare come la santità è allo stesso tempo "dono di Dio" e "nostra risposta a Dio".

"È dono di Dio, perché, come dice San Paolo, è Lui che santifica. Con la sua grazia Lui ci guarisce e ci libera da tutto ciò che ci impedisce di amare come Lui ci ama, così che in noi, come diceva il Beato Carlo Acutis, ci sia sempre «meno io per lasciare spazio a Dio»", ha fatto notare il Vescovo di Roma, aggiungendo che Dio "ci offre la sua santità, ma non ce la impone. Lascia a noi la libertà di lasciarci coinvolgere dai suoi progetti, di fare nostri i suoi sentimenti".

Tutto questo, prosegue, "lo vediamo nella vita dei Santi, anche nel nostro tempo". Il Papa ha ricordato San Massimiliano Kolbe, Santa Teresa di Calcutta, Sant’Oscar Romero: "Possiamo fare la lista di tanti Santi, tanti: quelli che veneriamo sugli altari e altri, che a me piace chiamare i Santi 'della porta accanto', quelli di tutti i giorni, nascosti, che portano avanti la loro vita cristiana quotidiana".

"Quanta santità nascosta c’è nella Chiesa! Riconosciamo - ha aggiunto il Pontefice - tanti fratelli e sorelle plasmati dalle Beatitudini: poveri, miti, misericordiosi, affamati e assetati di giustizia, operatori di pace. Sono persone 'piene di Dio', incapaci di restare indifferenti ai bisogni del prossimo; sono testimoni di cammini luminosi, possibili anche per noi".

"La guerra è sempre una sconfitta, sempre! Ed è ignobile, perché è il trionfo della menzogna". Dopo l'Angelus, il pensiero del Papa è andato alla Terra Santa, dove "soffrono gli innocenti! Penso alle 153 donne e bambini massacrati, nei giorni scorsi a Gaza", le parole del Pontefice, che ha definito la guerra come il trionfo non solo della menzogna ma anche "della falsità" poiché "si cerca il massimo interesse per sé e il massimo danno per l’avversario, calpestando vite umane, ambiente, infrastrutture. E tutto mascherato di menzogne". Oltre a citare Ucraina, Palestina, Israele, Libano Myanmar e Sudan, Papa Francesco ha espresso anche la sua "vicinanza al popolo del Ciad, in particolare alle famiglie delle vittime del grave attentato terroristico di alcuni giorni fa, come pure a quanti sono stati colpiti dalle alluvioni. E a proposito di queste catastrofi ambientali, preghiamo per le popolazioni della penisola iberica, specialmente della comunità valenciana: per i defunti e i loro cari, e per tutte le famiglie danneggiate. Il Signore sostenga chi soffre e chi porta soccorso. La nostra vicinanza al popolo di Valencia".

Infine, pensando a domani, sabato 2 novembre, giorno in cui si commemorano i defunti, Papa Francesco ha ricordato: “Chi può in questi giorni va a pregare sulla tomba dei propri cari. Non dimentichiamolo: l’Eucaristia è la più grande e la più efficace preghiera per le anime dei defunti” (FB) (Agenzia Fides 1/11/2024)


Condividi: