Makalondi (Agenzia Fides) - Un recente attacco contro i militari e la gente che era rifugiata presso il campo di Boni, dipartimento di Torodi, comune di Makalondi, ha causato morti e feriti.
“Il primo tragico scontro è stato registrato lunedì 20 maggio pomeriggio - scrive all’Agenzia Fides padre Pier Luigi Maccalli, sacerdote della Società per le Missioni Africane (SMA), che ha vissuto la sua missione in quei territori ed è stato vittima di un rapimento in questa stessa area del Sahel nel mese di settembre del 2018, durato due anni (vedi Agenzia Fides 9/10/2020).
“Tra le persone uccise e ferite sono venuto a sapere che sono rimaste vittime anche tanti miei fratelli nigerini, compreso il catechista della comunità cristiana del villaggio di Nguula, 35 km da Bomoanga, padre di un diacono che sarà ordinato prete a mesi”.
Secondo informazioni locali, il bilancio delle vittime non è ancora disponibile ma pare essere molto pesante. L’area è sotto minaccia dei gruppi terroristici regionali di matrice islamica JNIM-AQMI. Le prime notizie riportano che almeno 2 veicoli delle Forze di Sicurezza (FDS) del Niger sono riusciti a sfuggire all'attacco, uno è caduto su una mina prima di arrivare a Makalondi e il secondo è riuscito ad arrivare a destinazione. Nel primo pomeriggio di lunedì i militari del posto avevano segnalato grandi assembramenti nelle vicinanze di Tangunga, ma il loro appello è rimasto inascoltato. Il campo di Boni è stato sotto assedio per diverse ore, senza rinforzi aerei e terrestri, hanno lottato valorosamente con coraggio (dice il comunicato ufficiale letto alla televisione nazionale all’indomani). Si è trattato di scontri su vasta scala con centinaia di motociclette e dozzine di veicoli e con molte le vittime tra i civili che fuggivano il luogo.
“La crescente insicurezza e le continue minacce nell’area al confine tra il Niger e il Burkina Faso, sarebbero imputabili alla posizione delle zona che fa gola per l'estrazione artigianale dell’oro” conclude padre Maccalli.
(AP/PLM) Agenzia Fides 23/5/2024)