AFRICA/GHANA - “Sia fatta chiarezza sugli scontri nel nord del Ghana” chiede il vescovo di Navrongo-Bolgatanga

martedì, 7 novembre 2023 violenza   vescovi  

Accra (Agenzia Fides) – “Il Consiglio per la pace regionale dell'Upper East e la diocesi cattolica di Navrongo-Bolgatanga guarda con grave preoccupazione ai recenti avvenimenti a Garu che hanno coinvolto i militari e gli abitanti e condanna senza mezzi termini le brutalità inflitte ai civili nella zona” afferma una nota congiunta firmata da Alhaji Sumaila Issaka, presidente del Consiglio regionale per la pace e Mons. Alfred Agyenta, Vescovo di Navrongo-Bolgatanga.
I fatti ai quali si riferisce la nota risalgono all’alba di domenica 29 ottobre quando alcuni militari avrebbe aggredito i residenti della città durante un raid, in quella che secondo i residenti sarebbe stata una ritorsione per un attacco contro alcuni agenti della sicurezza nazionale avvenuto il 24 ottobre.
Nel comunicato si afferma che le due istituzioni negli ultimi anni hanno tratto lezioni dagli avvenimenti nella regione del Sahel e hanno intrapreso misure per costruire la coesione comunitaria e rafforzare la fiducia tra le popolazioni locali e le agenzie di sicurezza lungo le comunità di confine, tra cui Garu e Tempane, per contrastare le attività di estremismo violento.
Le due aree sono all’estremo nord del Ghana al confine con il Burkina Faso e sono soggette a infiltrazioni di gruppi terroristici provenienti da questo Paese.
La dichiarazione esprime preoccupazione per il fatto che l’incidente ha creato paura e panico tra le persone della zona e sottolinea che se la situazione non fosse stata risolta adeguatamente, avrebbe potuto ostacolare la necessaria cooperazione tra i residenti e il personale di sicurezza nel contrastare le violenze degli estremisti che si affacciano alle frontiere del Paese.
“Alla luce della mancanza di chiarezza su ciò che è realmente accaduto, chiediamo al governo di avviare un'indagine indipendente sugli incidenti. Chiediamo inoltre al governo di adottare le misure necessarie per garantire che coloro che sono rimasti feriti negli scontri ricevano le cure mediche necessarie e sia garantita la sicurezza di coloro che sono stati arrestati".
“Chiediamo inoltre alla società civile e a tutti gli operatori di pace di essere cittadini attivi e non semplici spettatori in questioni che riguardano la sicurezza di tutti noi” affermano gli estensori della dichiarazione che concludono chiedendo “maggiori sforzi collettivi e collaborativi da parte di tutti gli interessati per ripristinare la sicurezza e la pace. Preghiamo affinché Dio conceda alle vittime e alle loro famiglie, così come a tutte le persone colpite da questi recenti tragici incidenti, la guarigione e la pace interiore”. (L.M.) (Agenzia Fides 7/11/2023)


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