AMERICA/HAITI - I missionari Camilliani accompagnano le fatiche quotidiane della gente stremata da violenze e fame

giovedì, 28 settembre 2023

MI

Purcine (Agenzia Fides) - “La comunità ha bisogno di un accompagnatore spirituale che viva con la gente e la aiuti a portare il peso della fatica di ogni giorno” ha dichiarato padre Massimo Miraglio, missionario Camilliano, impegnato nel Paese che continua ad essere sotto assedio delle bande armate, con la popolazione stremata dalla fame e dalle epidemie.
Il missionario, l’unico Camilliano italiano presente ad Haiti da oltre un decennio, ad agosto è stato nominato parroco della nuova parrocchia Nostra Signora del Perpetuo Soccorso che si trova nella località di Purcine. “Da parroco assumo una responsabilità diretta nei confronti della popolazione che mia ha accolto come una vera grazia” scrive il missionario che con questo incarico diventa custode di un territorio molto vasto che comprende altri 17 villaggi. “La zona è molto isolata e la crisi del carburante impedisce alla gente di portare al mercato, in pianura, i prodotti della terra, unica fonte di sostentamento”.
Nella nota pervenuta all’Agenzia Fides p. Massimo, che opera da quasi venti anni nella missione camilliana di Jérémie, 200 km dalla capitale Port au Prince, ha spiegato che a Purcine le funzioni religiose e le lezioni scolastiche si tenevano sotto un tendone.
Per raggiungere Purcine da Jérémie, il viaggio dura tre ore in macchina più altre 4 a piedi. “Oltre a somministrare i sacramenti e celebrare l’Eucarestia - racconta il missionario - ho allestito una piccola clinica mobile e iniziato qualche attività di sostegno alle famiglie più in difficoltà. Ho ricostruito la piccola chiesa che ospita anche la scuola elementare, realizzare una tensostruttura per la materna e organizzare un piccolo ambulatorio”.
Nel caos che tuttavia imperversa sull’isola, notizie recenti riportano oltre 10.000 persone fuggite dalle loro case in alcune zone centrali di Haiti in seguito ad una serie di attacchi di bande criminali negli ultimi giorni. Tra questi, martedì 26 settembre, un gruppo di uomini armati hanno attaccato l'ospedale universitario di Mirebalais, uno dei principali centri sanitari del Paese a nord della capitale. Giorni prima, presunti membri di una banda, armati di machete, bastoni e altre armi di fortuna, avevano attaccato una stazione di polizia nella vicina Saut-d'Eau. In un contesto così tragico anche i Vescovi dell’isola caraibica si sono fatti voce della disperazione del popolo (vedi Agenzia Fides 25/9/2023) e le Nazioni Unite discutono sull’invio di un contingente di caschi blu.
(AP) (Agenzia Fides 28/9/2023)


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