Port au Prince (Agenzia Fides) – Il pesante stato di instabilità, violenza, terrore che da quattro lunghi anni continua ad imperversare su Haiti colpisce anche i missionari Chierici di San Viatore presenti sull’isola caraibica. “I nostri missionari vivono questa insicurezza come tutto il resto della popolazione, cercando di sopravvivere. Per evitare di esporsi eccessivamente al pericolo hanno dovuto prendere una serie di misure di sicurezza. Tra queste hanno evacuato la località di Croix des Bouquets, dove il confratello, p. Jean-Yves Médidor era stato rapito lo scorso marzo (vedi Agenzia Fides 14/3/2023).” E’ quanto ha scritto all’Agenzia Fides padre Nestor Fils-Aimé, Superiore Provinciale del Canada dei Chierici di San Viatore, CSV, in merito alla crisi inarrestabile che sta distruggendo gli haitiani. Il missionario ha spiegato che la situazione ‘si sta impantanando a causa della slealtà degli attori che ne traggono grandi profitti’. “Ariel Henry, il presidente (non eletto) e primo ministro di Haiti ad interim dal 20 luglio 2021, non ha alcun interesse a porre fine all’insicurezza e al proliferare delle bande criminali. Resta sordo alle grida dell'intera popolazione presa in ostaggio. Si dice che Port-au-Prince è controllata all’80% da bande armate che seminano il terrore. Molte persone hanno dovuto lasciare le loro case e tutto ciò che possedevano per scappare dai criminali. Noi confratelli viatoriani ci stiamo limitando anche negli spostamenti. Svolgiamo la maggior parte degli incontri la piattaforma Zoom o un gruppo Whatsapp. A Croix-des-Bouquets, la comunità non ha notizie di un immobile destinato al Noviziato. Si trova nel cuore di una zona senza legge, fuori controllo, occupata dai banditi.”
Facendo riferimento al recente messaggio della Conferenza episcopale haitiana, nel quale i vescovi hanno fatto eco ‘al grido di un intero popolo di fronte all’abbandono, padre Nestor ha messo in luce come anche questo appello sia rimasto inascoltato “insieme a tutte quelle grida soffocate che lasciano completamente indifferente le autorità governative”.
“Di recente – aggiunge il Superiore Provinciale - i vari capibanda hanno registrato un messaggio nel quale invitavano la popolazione a svolgere liberamente le proprie attività e promettevano di non chiedere più riscatti né rapire cittadini. Hanno lanciato una campagna chiamato ‘Vivere insieme’ ma tra il dire e il fare… Non dicono nulla delle armi pesanti a loro disposizione.”
“Viviamo solo di speranza. Noi Viatoriani e l’intera popolazione continuiamo a sognare una nuova alba nella quale potremo riprendere senza difficoltà tutte le attività. Anche se quel giorno sembra ancora lontano, continuiamo a fare progetti. Non è il nostro Dio il Dio dell'impossibile?” conclude.
Secondo Le Nazioni Unite, solo tra gennaio e metà agosto 2023, sono stati registrati almeno 2439 morti rinvenuti per le strade e almeno un migliaio di feriti, giustiziati, smembrati a colpi di machete, dati alle fiamme, ragazze e donne stuprate spesso da gruppi. A fine giugno il numero dei rapiti, stranieri compresi, aveva già superato i mille con un aumento di sempre più donne e bambini. Gli sfollati interni sono quasi 200 mila, 5,2 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria e 4,9 milioni stanno soffrendo una gravissima crisi alimentare.
(NFA/AP) (Agenzia Fides 25/9/2023)