ASIA/MONGOLIA - La ricchezza delle fedi. Lavorare insieme per il bene di tutti

mercoledì, 23 agosto 2023 missione   dialogo   buddismo   islam   fratelli tutti  



di Gianni Valente

Ulaanbaatar (Agenzia Fides) – “Ho incontrato i dirigenti mongoli e mi hanno assicurato che la nuova Costituzione garantisce il pluralismo religioso e che tutte le religioni e le confessioni saranno ben accolte. La cosa interessante è che finora tra i più di due milioni di mongoli non si conta un solo cristiano. Uno di numero, intendo”. Così, nell’aprile del 1992, il grande missionario e sinologo belga Jerome Heyndrickx, già superiore della provincia sinica della Congregazione missionaria degli Scheut, raccontava alcuni dettagli interessanti del viaggio compiuto nell’ottobre 1991, quando si era recato a Ulaanbaatar per avviare le prime missioni cattoliche in Mongolia, dopo che i dirigenti di quel Paese avevano chiesto l’allacciamento delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede.
Anche oggi, i circa 1500 cattolici mongoli rappresentano una piccola comunità in una popolazione che in maggioranza professano il buddismo lamaista (vedi l’articolo di Victor Gaetan su Fides 24/7/2023).
Secondo il censimento nazionale del 2020, il 52% della nazione è buddista, il 41% si considera "non religioso", il 3,2% è musulmano. E tutta l’opera missionaria fiorita in Mongolia negli ultimi decenni ha sempre avuto come dimensione irrinunciabile e tratto strutturale l’apertura all’incontro con credenti di altre fedi, come attesta il quinto video-reportage prodotto per l’Agenzia Fides da Teresa Tseng Kuang yi in vista del viaggio di Papa Francesco in Mongolia (31 agosto-4 settembre)

La Mongolia – spiega nel video-reportage il Cardinale Giorgio Marengo, missionario della Consolata e Prefetto apostolico di Ulaanbaatar - come “Paese con una lunga tradizione di spiritualità sia sciamanica che buddista, e anche in parte islamica” si è subito imposto “per questa grande ricchezza” che ha interpellato da subito anche i missionari e le missionarie cattolici. Una pluralità religiosa che missionari e missionarie hanno imparato a conoscere, studiare e apprezzare, in un dialogo che è cresciuto nel tempo, e ha preso anche la forma di una prassi di incontri regolari sempre più frequenti con rappresentanti di altre fedi. Da due anni, gli incontri di convivenza e dialogo inter-religiosi si svolgono a cadenza bimestrale. E durante gli incontri – aggiunge il cardinale Marengo nel video-reportage - “si approfondiscono temi di interesse comune e anche difficoltà, possibilità di soluzioni comuni”, e si promuovono iniziative condivise, soprattutto nel campo caritativo.

L’esperienza di amicizia e collaborazione tra credenti di diverse comunità di fede, lontano da ogni astrazione, ha dei risvolti pratici che toccano la convivenza nazionale. Tale esperienza – sottolinea il Prefetto apostolico di Ulaanbaatar – mostra che “ogni tradizione religiosa genuina, autentica, contribuisce a proprio modo alla crescita della società”. E “le varie tradizioni religiose non sono una minaccia nella loro diversità, ma se riescono ad armonizzarsi bene fra di loro sono una risorsa per ogni società, per lo Stato”. Come una “ricchezza che mettiamo in dialogo, in circolazione fra di noi”.
Gli incontri che Papa Francesco avrà con i capi religiosi durante il suo prossimo viaggio in Mongolia potranno confortare e confermare missionari, missionarie e comunità cattolica mongola nel loro cammino di fratellanza e prossimità con i credenti di altre fedi. “Sappiamo” confida nel video-reportage il Cardinale Marengo “che anche gli amici e rappresentanti di altre tradizioni religiose hanno un grande rispetto e ammirazione per il Santo Padre”. (Agenzia Fides 23/8/2023).


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