EUROPA/ITALIA - La Cina e l’Europa “diverse ma unite”: intervento di apertura del Card. Crescenzio Sepe al Convegno ecumenico sui rapporti culturali e spirituali

sabato, 17 settembre 2005

Roma (Agenzia Fides) - “Diversità in unità”: questo il tema del Convegno in corso a Roma presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, sui rapporti culturali e spirituali fra la Cina e l’Europa. Al Convegno, organizzato in quattro sessioni di riflessione e di studio (16-20 settembre) dal gruppo tedesco “Comitato Ecumenico per la Cina”, partecipano rappresentanti del mondo accademico cinese ed europeo, teologi, esperti, esponenti della Chiesa cattolica e delle confessioni ortodosse e protestanti.
Giunto alla quinta edizione, il convegno prevede, fra gli altri, i contributi di Arif Dirlik, dell’Università dell’Oregon (Stati Uniti); Felix Wilfred, dell’Ateneo di Madras (India), Wong Wai Chin, dell’Università cinese di Hong Kong. Domenica 18 settembre gli oltre 150 partecipanti prendono parte a una liturgia ecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le mura, presieduta all’Abate Primate dei Benedettini, p. Notker Wolf, e da un Vescovo della Chiesa luterana di Amburgo.
Nell’intervento di apertura il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha espresso “profonda ammirazione e gratitudine a tutti i missionari, uomini e donne, cattolici e non cattolici, per il loro servizio instancabile e per la loro testimonianza al Vangelo di Cristo nella Cina continentale, dando così un appropriato esempio al concetto di diversità nell’unità, per il bene del Vangelo di Gesù Cristo”,
Il Cardinale ha sottolineato che il vincolo di unione è la carità, che significa promozione della persona umana e dei suoi valori, della sua spiritualità e della sua vocazione trascendente. “Le comunità cattoliche disseminate in tutto il vasto territorio cinese -- ha detto il Cardinale Sepe - mostrano una particolare vivacità di testimonianza della fede e di iniziative di carità. Basti pensare alle numerose cliniche, dispensari, case di accoglienza, ospedali, orfanotrofi e case l’assistenza dei lebbrosi, dei disabili, di bambini abbandonati”.
“La Santa Sede - ha continuato - desidera impegnarsi in questo campo di carità e auspica di potere sostenere, come fa in altre parti del mondo, progetti a favore dell’intera popolazione cinese”.
Il Cardinale Sepe ha poi esortato la comunità cattolica in Cina a dare testimonianza di comunione e a “crescere nell’unità”, ricordando che il Santo Padre, in quanto Pastore della Chiesa universale, avverte “l’intimo e irrinunciabile dovere di confermare i cattolici cinesi nella fede e promuovere la loro unità con i mezzi propri della Chiesa”, attraverso un’azione “di ordine puramente ecclesiale e non politica”.
Il Prefetto del Dicastero missionario ha concluso facendo proprio l’auspicio, espresso già da Papa Giovanni Paolo II, di aprire un dialogo con le autorità della Repubblica Popolare Cinese, per superare le incomprensioni del passato e “lavorare insieme per il bene del popolo cinese e per la pace nel mondo”.
(PA) (Agenzia Fides 17/9/2005 righe 32 parole 341)


Condividi: