AFRICA/CIAD - "Da dove arrivano le armi?". Le domande spiazzanti di associazioni e movimenti cattolici sui recenti massacri nel sud del Ciad

sabato, 20 maggio 2023 massacri   chiese locali  

Bujumbura (Agenzia Fides) – “Chiediamo la fine immediata dei massacri e una maggiore sicurezza per le popolazioni di tutto il Paese” afferma l'Unione dei movimenti e delle associazioni laiche cattoliche in Ciad (Umalect che riunisce 11 organismi) in una dichiarazione alla Conferenza episcopale del Ciad, al termine di una sessione plenaria tenutasi il 18 maggio, nel corso della quale si è discusso dei recenti massacri avvenuti nel Logone Orientale, nel sud del Paese.
L’ultimo risale al 17 marzo nel villaggio di Makate, cantone di Andoum nella sottoprefettura di Laramanye con un bilancio provvisorio di 11 morti e 10 feriti. L'8 maggio 17 persone, tra cui un neonato, sono state uccise e diverse ferite nell’assalto a un villaggio nella sottoprefettura di Beka.
A sostegno delle vittime degli eccidi nella provincia di Logone Orientale, ieri 19 maggio, è stato indetto un momento di preghiera nella parrocchia Isidore Bakanja di Walia Goré, nel 9° arrondissement di N'Djamena,
I massacri sono comunemente descritti come frutto dello scontro tra pastori e agricoltori, ma secondo Umalect tali conflitti sono pochissimi. "Siamo in presenza di una strumentalizzazione dei conflitti locali per permettere agli stranieri di dominare i nativi", ha indicato il portavoce dell’Umalect, Saturnin Kouma Kossi che si chiede “da dove vengono le armi da guerra regolarmente utilizzate dagli allevatori durante le stragi quando l'ultima operazione di disarmo risale a pochi mesi fa?”.
Il 16 maggio il governo ciadiano ha annunciato l’uccisione di "una dozzina di banditi" (che sarebbero responsabili di alcuni degli assalti nel Logone Orientale) nella Repubblica Centrafricana in un'operazione congiunta tra esercito ciadiano e centrafricano. Si tratta di uno sviluppo inatteso visto che Ciad e Repubblica Centrafricana si accusano a vicenda di ospitare e sostenere movimenti delle rispettive ribellioni ai propri confini. (L.M.) (Agenzia Fides 20/5/2023)


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