Roma (Agenzia Fides) – Sono emerse prove recenti che mostrano in vita Iulian Ghergut, cittadino rumeno portato via con la forza dal gruppo jihadista Al-Mourabitoun da una miniera in Burkina Faso il 4 aprile del 2015. Il rapimento di Iulian è stato il primo atto terroristico in territorio burkinabé. Segna l'inizio di un lungo ciclo di violenza che porterà al collasso del Paese. Si tratta inoltre dell’ostaggio occidentale tenuto da più tempo nelle mani dei terroristi nel Sahel.
"È un miracolo", ha dichiarato commossa al periodico francese La Croix L'Hebdo la sorella Elvira. "anche se non l'ho quasi riconosciuto, sembra così debole e triste. Non capisco perché ci abbiano messo tanto a mostrarci queste immagini". Elvira, sospesa tra speranza e rinnovata apprensione, è lieta di constatare che "Il caso di mio fratello non è dimenticato", ma nel contempo prende atto che "i negoziati sono difficili, e la Romania non ha una forza diplomatica nella regione del Sahel.”
“Occorrono un impegno politico ed economico molto forte, bisogna pregare tanto e sperare che Iulian venga liberato presto” ha aggiunto all’Agenzia Fides padre Pier Luigi Maccalli, della Società per le Missioni Africane, anche lui sequestrato nel deserto per quasi due anni.
La famiglia Ghergut era senza notizie di Iulian dal 2018 e, dopo anni di insistenza presso le autorità rumene, all'inizio di aprile 2023 è stata finalmente accolta. Stando ai racconti, nel corso di questo incontro sono venuti a conoscenza di un video di Iulian vivo, che risale al dicembre 2021.
All'epoca del rapimento, Iulian aveva 39 anni e lavorava come guardia giurata in una miniera di manganese. Viene quindi portato in Mali, dove le sue tracce finiscono per perdersi. "L'unico altro ostaggio che ho visto è stato il rumeno Iulian Ghergut", aveva dichiarato Jeffery Woodke,. operatore umanitario americano rapito il 21 aprile 2016 in Niger e liberato il 20 aprile 2023 (vedi Agenzia Fides 21/3/2023) e che ora vuole fare tutto il possibile per aiutare a liberare gli altri ostaggi.
Elvira ha raccontato di aver ricevuto di recente una telefonata da Woodke, il quale ha affermato a lei e alla madre Cecilia la sua determinazione ad aiutarle, ma anche la necessità che il governo rumeno diventi più attivo nella ricerca di Iulian. "Queste ultime settimane ci hanno dato speranza", dice Elvira, che ora sta aspettando che le autorità rumene seguano questa pista.
La zona dei tre confini, che comprende Burkina Faso, Mali e Niger, è da decenni terra di rapimenti per mano di bande armate. Tra i diversi ostaggi oggi liberi ricordiamo il giornalista francese Olivier Dubois, liberato il 20 marzo 2021 insieme a Woodke, la missionaria suor Suellen Tennyson liberata ad agosto 2022, Suor Gloria Cecilia Narváez liberata ad ottobre del 2021 e il missionario p. Pier Luigi Maccalli liberato nel mese di ottobre del 2020.
(GM/AP) (Agenzia Fides 6/5/2023)