AFRICA - A gennaio forte ripresa degli attacchi jihadisti nel Maghreb e nel Sahel

venerdì, 17 febbraio 2023 jihadisti  

Roma (Agenzia Fides) – 134 attacchi con 415 vittime nel solo mese di gennaio 2023. È questo il bilancio delle attività dei diversi gruppi jihadisti che operano nel Maghreb e nel Sahel secondo l'Osservatorio Internazionale per gli Studi sul Terrorismo (OIET) spagnolo. A guidare questa triste classifica è il Burkina Faso con 60 attacchi, seguito dal Mali con 36 e poi da Niger con 14, Camerun con 11 e fatto preoccupante, gli Stati che si affacciano sul Golfo di Guinea: Benin e Togo.
I principali gruppi jihadisti sono lo Stato Islamico nel Sahel (EIS) e il Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani (Jamāʿat nuṣrat al-islām wal-muslimīn, JNIM) legato ad Al Qaida.
Questi due gruppi sono in competizione tra loro per controllare le aree tra Mali, Niger e Burkina Faso, da dove da secoli passano le rotte carovaniere, ed ora i commerci legali e illegali. Per contenere lo Stato Islamico nel Sahel, il JNIM avrebbe promosso un patto di non aggressione con altri gruppi armati che operano in Mali, negoziato direttamente dal suo leader il tuareg Iyad Ag Ghaly. Questi a fine gennaio avrebbe tenuto una serie di incontri sia a Kidal nel nord controllato non dallo Stato maliano, ma da una coalizione di gruppi armati dominati dai tuareg, sia a Ménaka, dove predomina lo Stato islamico nel Sahel, gettando un guanto di sfida a quest’ultimo.
Di recente sui canali social affiliato all’EIS sono state diffuse immagini delle conseguenze di un violento scontro tra lo Stato Islamico nel Sahel e il JNIM avvenuto nell’area di Tasmakatt, in Burkina Faso, mostrando armi ed equipaggiamenti catturati al gruppo rivale.
“La crescente tensione tra i due gruppi coincide con la partenza degli eserciti di Francia e di altri Paesi europei da Mali e Burkina Faso, nonché con il conseguente aumento della violenza terroristica che sta colpendo entrambi i Paesi, i cui eserciti non si sono mostrati, per il momento, capaci di contrastare il terrorismo jihadista” afferma l'Osservatorio Internazionale per gli Studi sul Terrorismo.
L’instabilità causata dalle violenze di questi gruppi armati ha innescato un forte movimento delle popolazioni delle aree colpite che necessitano di assistenza alimentare per potere sopravvivere. Nel solo Burkina Faso il Programma alimentare mondiale (PAM) ha annunciato alla fine del 2022 che quasi 3,5 milioni di persone avrebbero avuto bisogno di aiuti alimentari di emergenza nei prossimi mesi. (L.M.) (Agenzia Fides 17/2/2023)



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