AFRICA - ‘Senza nulla sei venuto in questo Paese e senza nulla lo lascerai’: la storia di una famiglia in esilio lontano da casa

mercoledì, 28 dicembre 2022

MA

Niamey (Agenzia Fides) – Erano partiti nel 2019 dalla Liberia che, dopo la guerra civile offre al suo popolo la lotta quotidiana per la sopravvivenza. Il solito amico aveva consigliato a papà Francis, elettricista di professione, di tentare di riaccendere la luce della sua vita in Algeria, dove c’erano improbabili possibilità di lavoro ben remunerato.
A raccontare la storia di una famiglia africana in cerca di una vita dignitosa è padre Mauro Armanino, da Niamey. Il sacerdote della Società per le Missioni Africane ripercorre così la storia della santa famiglia di Nazareth “aumentata di uno”. “La vigilia di Natale succede sempre qualcosa di particolare – scrive il missionario. Sono arrivati assieme, Francis, Mimì e, appunto, due bambini piccoli. Awa, la bimba, di tre anni e lui, l’ultimo per ora, chiamato Success nato due anni fa in esilio. Una volta in Algeria dell’amico in questione neppure l’ombra e allora Francis lavora per un minimo salario come muratore nei cantieri di Tamanrasset. Sua moglie Mimì, di professione parrucchiera, rimane in casa e inventa acconciature a buon mercato per le donne migranti che popolano e seducono la città algerina. Forse per scongiurare la sorte o semplicemente per darsi coraggio l’hanno chiamato con l’unico nome che poteva dare loro un futuro ‘Success’. Il Successo non è solamente l’accaduto ma soprattutto quanto potrebbe accadere: nuove prospettive di vita per loro che si trovavano in esilio lontano da casa.”
Francis, come buona parte dei migranti e rifugiati in territorio algerino, è stato identificato e, essendo senza permesso di soggiorno, derubato dei suoi avere ed espulso con la famiglia nel deserto adiacente alla frontiera col Niger. ‘Senza nulla sei venuto in questo Paese e senza nulla lo lascerai’, questo il motto che accompagna le esportazioni della ‘mercanzia migrante’, pur utile quando si tratta di sfruttarla sui cantieri di lavoro. Altre minacce erano in agguato durante il viaggio di ritorno effettuato su un camion che trasportava cipolle nigerine verso il Benin, sull’Oceano Atlantico.”
Non c’era posto per loro da nessuna parte in città e, nell’attesa, sono ospiti da qualche tempo nella stazione principale dei bus Rimbo, una delle compagnie più rinomate della piazza che si sta saturando di nuove e fiorite sigle. “Hanno preso inutilmente contatti con l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, OIM, che ha per ora sospeso nuove iscrizioni per i ritorni volontari nei Paesi di partenza dei migranti. Vivono accampati nel salone di aspetto su materassini di spugna rivestiti di plastica offerti dalla ditta di viaggi. Il censimento dei passeggeri volontari avrà luogo a tempo debito quando gli uffici dell’OIM saranno riaperti e funzionali. Success è nato in esilio perché la sua famiglia, onde salvarlo dal Re Erode della miseria che voleva eliminarlo nel suo Paese, l’ha fatto nascere a Tamanrasset. Si trova in salvo nella stazione dei bus bianco-blù Rimbo di Niamey, prima che suo padre decida di tornare a casa.”
(MA) (Agenzia Fides 28/12/2022)


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