AFRICA/COSTA D’AVORIO - Il rinvio delle elezioni del 30 ottobre non deve far perdere la speranza della pace per la Costa d’Avorio

venerdì, 9 settembre 2005

Abidjan (Agenzia Fides)- “Il fatto che il 30 ottobre non si terranno le elezioni non significa che queste non si terranno affatto” affermano fonti locali da Abidjan dopo che ieri, 8 settembre, l’alto rappresentante delle Nazioni Unite per la Costa d’Avorio, Antonio Monteiro, ha definito “molto difficile” mantenere la data del 30 ottobre per le elezioni presidenziali ivoriane.
“Le dichiarazioni di Monteiro non devono sorprendere. In effetti sono stati riscontrati problemi organizzativi che oggettivamente consigliano il rinvio se si vogliono elezioni regolari e trasparenti” commenta le fonti. “Si sta comunque lavorando per stabilire una nuova data. Si pensa di tenere le elezioni tra tre o quattro mesi. Il problema più urgente da risolvere è però quello di stabilire chi guiderà il periodo di transizione da qui fino alle elezioni. È un nodo che va risolto al più presto”. L’opposizione ivoriana non intende prolungare il mandato all’attuale Presidente, Laurent Gbagbo e preferirebbe un candidato proveniente dalle proprie fila.
“In questa situazione certamente difficile e complessa” proseguono le fonti locali “bisogna comunque sottolineare alcuni aspetti positivi. In primo luogo tutti i protagonisti della crisi (Presidenza, militari, partiti di opposizione, gli ex ribelli delle Forze Nuove) hanno affermato di rigettare la violenze e hanno escluso la possibilità di un golpe messo in atto dagli uni o dagli altri. D’altronde un po’ tutti si rendono conto che una soluzione militare non porterebbe da nessuna parte e anzi aggraverebbe la situazione. In secondo luogo nonostante le accuse reciproche, tutti gli attori della vita politica ivoriana sembrano dialogare tra loro per trovare una soluzione”.
“La popolazione ivoriana è veramente stanca di questa crisi che si trascina dal settembre 2002. I leader religiosi, in particolare la Chiesa cattolica e i rappresentati dell’Islam, si sono espressi più volte affinché i politici trovino una soluzione e sblocchino l’impasse che sta danneggiando la maggior parte degli ivoriani. Il messaggio lanciato dai leader religiosi è che bisogna andare avanti malgrado le difficoltà”.
“La comunità internazionale deve continuare gli sforzi di mediazione anche se gli ultimi sviluppi comportano nuove sfide e nuove difficoltà” concludono le fonti. Il 31 agosto, le “Forze Nuove” (la ribellione che controlla il nord e l’ovest del Paese) avevano annunciato di respingere sistematicamente la mediazione del Presidente sudafricano Mbeki (vedi Fides 1° settembre 2005). (L.M.) (Agenzia Fides 9/9/2005 righe 33 parole 404)


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