ASIA/GIAPPONE - Gemellaggio fra una diocesi giapponese e una coreana: testimonianza e impegno per la riconciliazione

venerdì, 9 settembre 2005

Kyoto (agenzia Fides) - La riconciliazione fra Sud Corea e Giappone passa attraverso piccoli gesti di amicizia e perdono: anche la Chiesa può aiutare questo cammino, come testimonia il gemellaggio recentemente siglato fra la diocesi di Kyoto (Giappone) e quella di Cheju (Corea del Sud). Le diocesi hanno redatto una dichiarazione congiunta in cui si definiscono “Chiese sorelle” per promuovere la riconciliazione e l’evangelizzazione fra le due nazioni.
I Vescovi delle due diocesi, Mons. Otsuka Oshinao di Kyoto e Mons. Kang-U di Chenju, hanno firmato un accordo dopo una Santa Messa, celebrata in due lingue, nella cattedrale della città giapponese, davanti a un’assemblea formata da membri della comunità locale e di quella coreana.
Mons. Otsuka ha spiegato che l’idea è nata dall’esigenza si stringere relazioni più strette fra le due Chiese divise da un braccio di mare, come richiesto dai Vescovi di Giappone e Corea nel novembre 2004. I Pastori dei due paesi si incontrano annualmente in un clima di amicizia e fraternità, a partire dal 1996: la Chiesa è convinta che la testimonianza di solidarietà e comunione fra i cristiani coreani e giapponesi può essere un contributo al riavvicinamento delle rispettive nazioni.
A proporre il gemellaggio è stato Mons. Kang, che ha studiato in un seminario giapponese: “Dobbiamo ricordare la nostra missione - ha detto rivolgendosi ai fedeli - di essere tutti chiamati a diventare un unico popolo di Dio”.
Le due diocesi hanno in programma incontri di preghiera comuni, attività di formazione, scambio di esperienze. La diocesi coreana di Cheju ha 60mila cattolici, mentre nella diocesi di Kyoto i fedeli sono 19.000. Un'altra esperienza di gemellaggio nippo-coreano esiste già fra le diocesi di Hiroshima e Pusan.
Dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, che crearono odio e inimicizia fra Giappone e Corea, le Conferenze Episcopali di Corea e Giappone promuovono da anni incontri di conoscenza, condivisione, riflessione fra fedeli cattolici giapponesi e coreani, incoraggiandoli al rispetto e all’accoglienza reciproca.
In Corea vengono ancora citati episodi incresciosi relativi all’occupazione giapponese del periodo 1910-1945, mentre nell'impero del Sol Levante si stenta ad ammettere le responsabilità storiche di quegli anni.
(PA) (Agenzia Fides 9/9/2005 righe 31 parole 310)


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