AFRICA/CIAD - Almeno 50 morti nella repressione delle manifestazioni contro il prolungamento della transizione. I Vescovi: “violenze ingiustificate”

martedì, 25 ottobre 2022 violenza   vescovi  

N’Djamena (Agenzia Fides) – “Esprimiamo il nostro rammarico e la nostra indignazione" per le "violenze ingiustificate" contro manifestanti pacifici, afferma la Conferenza episcopale del Ciad, all’indomani della violenta repressione delle manifestazioni del 20 ottobre. Centinaia di manifestanti si erano radunati all'appello dell'opposizione per protestare contro la proroga di due anni della "transizione" del capo della giunta militare, Mohamed Idriss Déby. Almeno 50 persone sono morte, uccise dalle forze dell’ordine.
Mohamed Idriss Déby aveva preso il potere dopo la morte improvvisa del padre, Idriss Deby, il 20 aprile 2021, mentre era al comando delle truppe contro i ribelli nel nord del Paese. Il figlio di Déby aveva sospeso il funzionamento delle istituzioni ciadiane ed aveva annunciato di assumere la carica di Capo di Stato per un periodo di “transizione” di diciotto mesi.
Ma il 20 ottobre, non appena Mahamat Déby aveva annunciato un'estensione della "transizione" di altri due anni, i dimostranti sono scesi a protestare a N’Djamena, Sarh, Doba, Koumra, Abéché, Moundou, incorrendo nella brutale repressione delle forze di sicurezza.
Nel suo comunicato stampa, l'Episcopato ciadiano "rileva con dolore e amarezza che ancora una volta il sangue delle figlie e dei figli del Ciad è sgorgato durante una manifestazione che si prefiggeva di essere pacifica ma che è stata violentemente repressa”
“Protestiamo con veemenza contro queste violazioni della dignità umana” rincarano i Vescovi, che chiedono “a tutti gli attori politici e alle forze di difesa e sicurezza, di dare priorità, in ogni circostanza, al dialogo sincero e al rispetto della dignità umana e della santità della vita umana ”. La Conferenza episcopale ciadiana invita tutte le comunità e istituzioni cristiane cattoliche, i fedeli di Cristo, i credenti, gli uomini e le donne di buona volontà, a “pregare incessantemente per la riconciliazione dei cuori al fine di promuovere la pace nel nostro Paese”.
Formalmente il prolungamento della transizione è stato deciso dal Dialogo nazionale inclusivo e sovrano (DNIS, vedi Fides 5/9/2022), un forum promosso dal regime ma boicottato dai partiti d’opposizione al quale pure la Conferenza Episcopale ha deciso di non partecipare.
(L.M.) (Agenzia Fides 25/10/2022)


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