EUROPA/RUSSIA - A Mosca si prega per la pace, secondo le intenzioni del Papa

sabato, 8 ottobre 2022 preghiera   pace   devozione mariana   papa francesco   conflitti armati  

foto Ol'ga Dubjagina

Mosca (Agenzia Fides) –“Portare la pace non significa appianare tutte le asperità e livellare le differenze. Portare la pace significa accettare tutti, anche chi la pensa diversamente da noi. La pace è soprattutto la capacità di perdonare”. Così monsignor Paolo Pezzi, Arcivescovo dell’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, ha introdotto ieri sera, venerdì 7 ottobre, la recita del Santo Rosario nella cattedrale cattolica moscovita, in occasione della festa della Madonna del Rosario. In comunione con Papa Francesco, l’arcivescovo ha guidato la preghiera davanti all’Eucaristia esposta e, a seguire, ha celebrato la messa, con l’intenzione del dono della pace. Nell’attuale contesto, l’Arcivescovo Pezzi ha offerto ai fedeli presenti nella cattedrale e a quelli che seguivano online la recita del Rosario e la liturgia eucaristica una descrizione concreta di chi è l’operatore di pace: “Una persona amante della pace spesso sembra debole, ma in realtà è autenticamente forte, perché è in grado di conservare la calma e la lucidità di pensiero, e sa assegnare a ogni cosa il proprio posto. Nella gerarchia dei valori, il primo posto spetta alla consapevolezza di essere figli di un unico Dio: consapevolezza che è garanzia di pace. Maria, Tu sei la Regina della Pace, perché tutto ciò che è accaduto nella tua vita aveva il posto che gli era proprio”. Ricordando poi nell’omelia le origini storiche della ricorrenza liturgica, istituita da Pio V nel 1572 per fare memoria della vittoria della battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), l’arcivescovo ha sottolineato: “Mentre si combatteva, Pio V aveva deciso di pregare e digiunare. Sappiamo come è finita la battaglia, ma forse non tutti sanno che il grande ammiraglio della flotta cristiana avvisò il Papa di Roma che non furono le armi o la prodezza dei marinai a dare la vittoria, ma le preghiere del Rosario”.
I cattolici presenti nella Federazione Russa sono meno dell‘1% sul totale della popolazione.
L’arcivescovo ha indicato la preghiera come atto priviligiato e realista da praticare per stare di fronte alle drammatiche circostanze attuali, mentre sembra prevalere un senso di impotenza che induce alla sfiducia: “Non immaginiamo neppure quanto grande sia il valore della preghiera agli occhi di Dio. Lo stesso Gesù, in un noto passaggio del Vangelo di Luca, parla di questa forza e si stupisce che i Suoi discepoli non credano in essa. Anche per noi esiste questa tentazione. Oggi siamo qui per chiedere la pace, per chedere che i cuori si ammorbidiscano. (...) Lo stesso Dio, che niente può definire e niente può contenere, desidera abitare i nostri cuori. E noi cosa rispondiamo? Cosa rispondono le persone da cui, in qualche modo, dipende il destino del mondo? Noi oggi desideriamo che i loro cuori siano aperti, ma è necessario prima di tutto che siano aperti i cuori nostri: solo allora la nostra preghiera sarà vera, sarà per il bene di tutti gli uomini. Non per la realizzazione dei nostri disegni, ma per il compimento del disegno di Dio„.
L’Arcidiocesi della Madre di Dio, guidata dall‘Arcivescovo Pezzi, si estende su un territorio di 2.629.000 km² e comprende un centinaio di comunità. (CD) (Agenzia Fides 8/10/2022).


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