VATICANO - Andare alle fonti per rigenerarsi: le Pontificie Opere Missionarie guardano al futuro

martedì, 24 maggio 2022 pontificie opere missionarie  

Lione (Agenzia Fides) - Tornare alle radici per costruire il futuro; abbeverarsi alle fonti, che sono la storia e l'esperienza di vita della beata Pauline Jaricot, per rigenerarsi, rinnovando la propria coscienza di essere battezzati e inviati, veri "discepoli missionari" di Cristo: è la visione che emerge a conclusione dell'Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie (POM), tenutasi a Lione dal 16 al 23 maggio, che ha coinvolto oltre 100 Direttori Nazionali delle POM provenienti dai cinque continenti, accanto ai quattro Segretari Generali delle POM e all'Arcivescovo Giampietro dal Toso, Presidente delle POM.
I Direttori nazionali delle POM hanno condiviso con l'Agenzia Fides la loro esperienza e un bilancio complessivo della settimana trascorsa a Lione, notando la fecondità dell'incontro fraterno e della condivisione delle "buone pratiche" così come l'arricchimento spirituale ricevuto dalla figura della Jaricot.
Tra i nuovi Direttori nazionali, padre Kizito T. Nhunmdu, dello Zimbabwe, nota: "Dopo questo incontro e questa assemblea non sono più lo stesso. Avverto la fiducia e il supporto da parte di una rete che è quella delle POM, che ci aiuta nella missione evangelizzatrice della nostra Chiesa locale. L'incontro con tutti gli altri delegati, di nazioni, culture e lingue diverse, è stato arricchente e le buone pratiche raccontate saranno per me di grande aiuto. Di Pauline Jaricot mi ha toccato l'esperienza di vita: siamo chiamati a seguirne le orme. Infine vorrei sottolineare che l'aver conosciuto di persona i quattro Segretari generali delle POM è molto importante per il lavoro futuro".
Il Direttore delle POM in Angola e Sao Tome, padre Bernardino Tchinpunduka, dice a Fides: "E' stata una benedizione vedere tutte la Chiese di tutto il mondo riunite qui per approfondire e vivere la spiritualità missionaria. Mi sono sentito, con gli altri, parte di una storia, chiamato a proseguire un cammino di evangelizzazione che dura da due secoli".
Ribadisce suor Ines Paulo Albino, Direttrice nazionale del piccolo stato africano della Guinea Bissau: "Mi hanno ispirato particolarmente le celebrazioni come la beatificazione di Pauline Jaricot, semplice e profonda. Da lei impariamo l'attenzione alla Chiesa universale, agendo e amando nella nostra Chiesa particolare. Dall'universale al particolare e viceversa. Siamo chiamati a costruire la nostra comunità locale per evangelizzare a livello globale".
Secondo p. Issac Ebo-Blay, del Ghana "è stato importante vivere la fraternità, e tornare alle radici per costruire il futuro delle Pontificie Opere Missionarie. E lo facciamo sulle orme di Pauline Jaricot: da lei prendiamo l'amore per la missione".
Anche tra i delegati dell'America Latina, le reazioni sono positive. Dice il Vescovo Waldo Ruben Barrionuevo Ramirez, Direttore nazionale in Bolivia: "I pellegrinaggi ad Ars e ai luoghi di Pauline Jaricot a Lione sono stati, per tutti noi, un cammino per tornare alle fonti per abbeverarsi: ne usciamo rigenerati nello spirito, nel cuore, nella mente, nella missione".
Secondo padre Arias Guzman, dal Guatemala, "poter incontrare e condividere con gli altri Direttori è sempre un grande dono. Sento che siamo incoraggiati a remare tutti insieme dalla stessa parte, per la missione. Dopo la beatificazione ho pensato che possiamo ben vedere l'opera di Dio nella storia: Dio ha agito in Pauline Jaricot e in tutti coloro che in due secoli hanno continuato a tener vivo il suo spirito. Oggi lei può ispirare tanti giovani".
In Europa, l'Assemblea ha lasciato tracce feconde: dal Portogallo padre Josè Antonio Mendese Rebelo, MCCJ nota che "l'incontro in presenza e l'ascolto delle buone pratiche sono state molto importanti. Credo che dobbiamo adottare con creatività nuove forme di animazione missionaria e nuove forme di raccolta fondi, anche oltre il momento della colletta universale legata alla Giornata Missionaria Mondiale. Da Pauline impariamo che l'iniziativa di un solo essere umano, di un battezzato, in tal caso di una giovane donna, può cambiare il mondo. L'intuizione di Pauline ha cambiato la storia della Chiesa e la vita delle Chiese in terre di missione. Oggi, mentre riflettiamo sulla sinodalità, siamo tutti chiamati a prendere sul serio il contributo dei laici nella Chiesa".
Il Direttore nazionale POM in Lettonia, padre Rihards Rasnacis, molto attivo con le nuove tecnologie e i social media, osserva: "Per me è stata la prima assemblea in presenza; ci siamo sentiti davvero parte della famiglia delle POM, parte di una comunità mondiale, vivendo l'universalità della Chiesa. Nella messa di beatificazione ho notato tanta gioia che ha pervaso i volti dei presenti. E' stato davvero edificante vedere come lo Spirito di Dio porta lo shalom, la pienezza della pace e della gioia. Questa è la base per la missione: porto nel cuore questa gioia, da condividere con tanta gente, anche nel continente digitale, dove la Chiesa è chiamata a evangelizzare".
Concorda padre Maciej Bedzinski, dalla Polonia: "Abbiamo ricevuto tante benedizioni, come il pellegrinaggio sui luoghi di Pauline Jaricot e sui luoghi del Curato d'Ars. L'incontro con gli altri Direttori nazionali è stato utile e fecondo. Abbiamo vissuto una autentica esperienza di Chiesa, nell'ascolto del Vangelo, che mi ha ricordato la vocazione a essere discepoli missionari e a dare la vita ogni giorno per l'evangelizzazione".
Tra i delegati dall'Asia, a padre Bento Barros Pereira, Direttore nazionale di Timor Est, è piaciuto in particolarmente nell'Assemblea POM "lo scambio continentale, che ci ha aiutato a riflettere e a rispondere con intelligenza alle sfide e alle questioni proposte. Da Pauline Jaricot - prosegue - traiamo uno spirito, la passione missionaria: è stato importante conoscerla meglio per portare avanti la nostra missione oggi".
Padre Paul Trairong Multree, giunto dalla Thailandia, ha avvertito forte "la fraternità, vivendo l'unità nella diversità, che è un tratto proprio della Chiesa di Cristo, e la piena comunione nel condividere lo spirito missionario".
In Oceania, "questa esperienza insegnerà a coltivare i sogni, il desiderio di bene e di felicità che Cristo pone nel cuore di ogni uomo", dice padre Bernardino Espiritu SVD, Direttore della Nuova Zelanda. "Mi ha colpito - prosegue - la vicenda di Pauline Jaricot che, alla fine della sua vita, è stata umiliata, sfruttata, dimenticata e che ora la Chiesa riconosce come beata. Lei insegna a ciascuno di noi a perseguire i nostri sogni, ad ascoltare la voce del Signore nel cuore e a seguirla, trasformandola in azione. Oggi la nuova beata ci dice: la missione continua".
E padre Victor Roche SVD, Direttore delle POM in Papua Nuova Guinea, chiosa: "Abbiamo vissuto l'incontro tra fratelli come dono di Dio. E abbiamo ricevuto il dono prezioso di Pauline Jaricot come guida nel nostro cammino missionario, che oggi riparte. Per questo siamo grati a Dio che compie la sua missione nella nostra storia".
(PA) (Agenzia Fides 24/5/2022)


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