Roma (Agenzia Fides) – Sacerdoti che di notte sorvegliano i quartieri in quarantena perché si osservino le disposizioni sanitarie, suore autiste e fattorine, seminaristi che caricano gli aiuti materiali, laici impegnati in tutti i campi dove ci sono necessità: sono questi i “Volontari del Signore” – come si sono autodefiniti – che delineano l’attuale immagine della Chiesa cattolica in Cina continentale. Per contrastare la pandemia è attivo il coordinamento tra la Chiesa locale, l’ente caritativo cattolico, le parrocchie, gli enti governativi e non governativi, in collaborazione con le autorità civili.
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, in diverse regioni cinesi sta ancora circolando con forza il Covid-19. La comunità cattolica, impegnata da più di due anni sul fronte della lotta al virus, ha maturato una certa esperienza di coordinamento e organizzazione degli aiuti materiali, ma soprattutto del sostegno spirituale, morale e psicologico, di cui oggi la gente ha più che mai bisogno, sia la popolazione che i medici, i volontari e i soccorritori.
Durante l’ennesima Quaresima segnata dalla pandemia, la comunità cattolica con i suoi numerosi “Volontari del Signore” sta compiendo un cammino sinodale nella carità, basato sulla preghiera e sulla fratellanza. Così stanno costruendo una “Chiesa sinodale” di comunione, partecipazione e missione, come ha raccomandato Papa Francesco fin dall’inizio del suo Pontificato.
Il 19 marzo i seminaristi del Seminario diocesano di Jilin guidati dal rettore, hanno caricato, smistato e distribuito diversi camion di aiuti, in mezzo al freddo gelido, nel giorno della festa del Patrono della missione in Cina, San Giuseppe, che è anche Patrono del Seminario. Secondo questi giovani aspiranti operai della vigna del Signore, “abbiamo vissuto una eccezionale festa patronale, una esperienza di carità che ci fa maturare spiritualmente”. Hanno anche donato ¥5,030 (equivalenti a 760 €) raccolti dai loro risparmi, oltre agli aiuti per un valore di ¥114,455 raccolti insieme a Jinde Charities.
La comunità di Jilin, con il coordinamento di Jinde Charities dell’Hebei, sta mobilitando tutte le parrocchie per raccogliere fondi e materiale attraverso le wechat parrocchiali. La Casa degli anziani, un villaggio sperduto e un quartiere popolare sono i loro destinatari privilegiati.
I sacerdoti della comunità di Tangshan hanno fatto la sorveglianza notturna del quartiere in quarantenne per rendere “lo spirito di servizio di Cristo”. Le suore volontarie fanno mille volte le scale per portare i viveri ai cittadini in quarantena, e sono felici, perché “stiamo servendo Gesù. Siamo immagine della Chiesa cattolica”. Anche le comunità di Jiangxi e Shaanxi brillano per l’impegno dei “Volontari del Signore” sulla strada sinodale della carità.
(NZ) (Agenzia Fides 31/03/2022)