Niamey (Agenzia Fides) - Cento persone sono morte in Niger, il 2 gennaio, nell'attacco a due villaggi nell'ovest, Tchoma Bangou, dove le persone uccise sono 70, e Zaroumadareye, con 30 morti. I feriti sono 25, alcuni dei quali sono stati evacuati negli ospedali di Niamey e Ouallam.
L'attacco, che non è stato rivendicato, è stato compiuto da terroristi giunti a bordo di un centinaio di motociclette. Per attaccare i due villaggi (a 7 chilometri di distanza), gli aggressori si sono divisi in due colonne. I due villaggi si trovano circa 120 chilometri a nord della capitale Niamey, nella regione di Tillabéri, al confine con il Mali e il Burkina Faso. Questa regione detta dei “tre confini" è stata regolarmente presa di mira da anni da attacchi omicidi da parte di gruppi jihadisti.
Il duplice attacco è stato commesso in pieno giorno, intorno a mezzogiorno, contemporaneamente alla proclamazione dei risultati del primo turno delle elezioni presidenziali del 27 dicembre, che danno in testa (con il 39,33% dei voti espressi) il candidato del partito al potere, Mohamed Bazoum, ex ministro dell'Interno che ha promesso di rafforzare la lotta contro i gruppi jihadisti.
Il Niger ha subito ripetuti attacchi da parte di militanti legati ad al Qaeda e Stato islamico al confine con Mali e Burkina Faso. La violenza fa parte di una più ampia crisi di sicurezza nella regione del Sahel in Africa occidentale. Nel confinante Mali in una settimana in due attentati diversi hanno perso la vita 5 militari della forza d’intervento francese. (L.M.) (Agenzia Fides 4/1/2021)