AFRICA/CAMERUN - “È il giorno più buio e triste” dice il Vescovo di Kumba dopo il massacro di 6 scolari

lunedì, 26 ottobre 2020 massacri   vescovi  

Yaoundé (Agenzia Fides) – “Oggi è il giorno più buio e triste a Kumba dalla crisi socio-politica che ha colpito il Nord Ovest e il Sud Ovest, iniziata nel 2016 e coinvolta nella guerra” ha affermato Sua Ecc. Mons. Agapitus Nfon, Vescovo di Kumba, nel sud-ovest del Camerun, che ha denunciato l'uccisione di almeno 6 studenti di età compresa tra 9 e 12 anni, a colpi di arma da fuoco e di machete. Diversi altri alunni sono rimasti feriti.
Il massacro è stato commesso sabato 24 ottobre presso il collegio dell'Accademia Bilingue Internazionale Madre Francisca, quando intorno alle 11,30 del mattino un gruppo di aggressori non identificati ha fatto irruzione nel cortile del college prima di aprire il fuoco sugli studenti che erano in classe.
"Qual era la loro colpa? È quella di studiare?” Si chiede il Vescovo. “Per quanto tempo le autorità interessate staranno a guardare? I nostri figli dovranno morire di nuovo prima di fare qualcosa? "
“A causa di questo atto barbaro, la gente di Kumba è in lacrime e l'intera diocesi è in lutto, i nostri cuori sono spezzati perché i nostri bambini innocenti non ci sono più” afferma il Vescovo, che chiede al governo camerunese e alla comunità internazionale di porre fine alle uccisioni di civili nella parte anglofona del Camerun. Mons. Agapitus Nfon ha annunciato che i funerali delle vittime si terranno il 30 ottobre nella cattedrale del Sacro Cuore di Kumba. Nessun gruppo ha finora rivendicato la responsabilità delle uccisioni, ma il governo e i separatisti della regione si sono scambiati accuse a vicenda.
L’assalto alla scuola ha suscitato una condanna in tutto il Paese mentre la diaspora dei camerunesi sta sensibilizzando il mondo online con l'hashtag dei social media, #EndAnglophoneCrisis. Gli abitanti di Kumba hanno organizzato una marcia di protesta in tutta la città in solidarietà con le vittime dell'attacco. Da parte sua, il governo ha condannato gli omicidi e si è detto “scioccato e profondamente indignato” e ha promesso di rintracciare i colpevoli.
Nelle due province anglofone, il conflitto è in atto dal 2016, quando il Presidente Paul Biya aveva proclamato di voler spostare gli insegnanti francofoni nelle scuole anglofone. Questo provvedimento è stato la scintilla che ha portato a uno scontro durissimo tra le autorità e le milizie che chiedono l’indipendenza delle province anglofone. (L.M.) (Agenzia Fides 26/10/2020)


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