EUROPA/ITALIA - Dalla Chiesa del Togo un forte appello a far conoscere il momento difficile che sta vivendo il Paese ed a sostenere la popolazione perché non ceda allo sconforto: il Messaggio finale dell’incontro dei missionari italiani in Togo

mercoledì, 22 giugno 2005

Lomé (Agenzia Fides) - “Alla Chiesa italiana, la Chiesa togolese vorrebbe far dono della propria liturgia festosa, della vitalità delle proprie comunità nel farsi carico di se stesse, della valorizzazione del laicato, della capacità di sopportare una situazione materialmente difficile (disoccupazione, povertà, malattie, …) mettendo la propria speranza in Dio Padre che non abbandona i suoi figli. La Chiesa del Togo chiede però anche più di un gesto di solidarietà: far conoscere all’opinione pubblica il momento apparentemente senza sbocco che sta vivendo; aiutare le comunità locali a disporre di luoghi di culto sufficienti; sostenere la Chiesa nazionale ad esprimersi attraverso mezzi di comunicazione sociale capaci di reagire alla disinformazione dominante, alle lusinghe di movimenti filosofici alienanti e al miraggio del progresso tecnico che corrode i valori tradizionali”.
E’ un brano del Messaggio finale redatto dai partecipanti all’incontro promosso dalla Conferenza Episcopale del Togo e dalla Conferenza Episcopale Italiana, che si è svolto al “Centro di spiritualità Leone XIII” a Agoenyivé (Lomè), presso le suore Figlie della Carità-Canossiane, dal 6 al 9 giugno 2005. Questa nuova tappa si inserisce in una serie di incontri analoghi, promossi dalla Chiesa italiana attraverso l’Ufficio per la Cooperazione Missionaria e dalle Chiese locali, che negli ultimi anni si sono svolti in Albania, Libano, Filippine, Tailandia, Argentina, Senegal, Kenya, Guinea Bissau, R.D.Congo, Perù.
All’incontro togolese, cui hanno partecipato 34 missionari italiani che operano nel Paese africano, è stata espressa riconoscenza per quanto fino ad oggi è stato fatto per i sacerdoti e le religiose che dal Togo hanno potuto formarsi in Italia o sono stati accolti negli Istituti di fondazione italiana.
Come ricorda il Messaggio, durante i lavori un sacerdote, professore nel Seminario Maggiore e l’Arcivescovo della capitale, Sua Ecc. Mons. Philippe Fanoko Kpodzro, hanno aiutato i partecipanti “a meglio interpretare e vivere il momento storico che il Paese e la Chiesa del Togo stanno vivendo” dopo le elezioni presidenziale del 5 febbraio 2005, seguite alla morte di Gnassingbe Eyadema, che per 38 anni aveva avuto nelle sue mani il potere assoluto e militare. Il cambiamento atteso non c’è stato e le tensioni seguite hanno fatto registrare 850 morti (ma potrebbero essere il doppio) e 30.000 profughi. La situazione politica è bloccata, economicamente il Paese sembra alla mercé di tutti e di tutto, l’attesa di vita è ferma a 47/48 anni, la mobilità interna risente delle pessime condizioni delle strade, i mezzi di comunicazione sociale sono solo strumenti di propaganda e disinformazione, l’ordine pubblico è in mano all’esercito.
Questa difficile situazione impegna la Chiesa a sostenere “le speranze di un popolo ridotto ormai al limite dello sconforto e della disperazione”. La giovane Chiesa del Togo (la prima Messa venne celebrata dai missionari Verbiti sulla spiaggia di Lomè il 28 agosto 1892), conta oggi 7 diocesi, più di 400 preti autoctoni e numerosi religiosi e religiose locali, oltre a non pochi evangelizzatori stranieri. I partecipanti all’incontro sottolineano la consapevolezza che occorre oggi insistere su un’evangelizzazione più inculturata, “insistendo maggiormente sul richiamo al bene comune, difendendo la libertà dei poveri e ricercando la verità, la pace e la giustizia. La povertà e la sofferenza di questo momento maturano però tanto nei singoli che nelle comunità una vita religiosa e spirituale più forte, una intensa preghiera per la pace e maggiore vicinanza del clero alla gente.” Ai missionari viene richiesto di impegnarsi ulteriormente per la crescita della Chiesa locale e per il dialogo con la religione tradizionale e con l’islam. (S.L.) (Agenzia Fides 22/6/2005 - Righe 41; Parole 576)


Condividi: