ASIA/TURKMENISTAN - L’Oblato Sáez Martín: “La comunità cattolica cresce con entusiasmo”

venerdì, 12 gennaio 2018 missione   evangelizzazione   ordini religiosi   natale   minoranze religiose   sacerdoti  

D.S.M.

Una famiglia cattolica in Turkmenistan

Ashgabat (Agenzia Fides) - “Il periodo appena trascorso in Turkmenistan ha rappresentato un’esperienza molto positiva. La partecipazione alle catechesi tenutesi nella chiesa di Ashgabat è stata molto elevata: era presente tutta la comunità della Capitale – circa 100 persone - ma c’era anche chi proveniva da altre parti del paese. Nei giorni successivi al Natale, poi, siamo stati noi sacerdoti a raggiungere i fedeli che vivono lontano dalla città”. È il resoconto consegnato all’Agenzia Fides da padre Diego Sáez Martín: l’Oblato di Maria Immacolata, missionario in Turkmenistan dal 2010 al 2013, appena rientrato in Italia dopo aver trascorso tre settimane nello Stato dell’Asia Centrale per aiutare i suoi confratelli nella preparazione e nella svolgimento delle celebrazioni liturgiche nel tempo di Natale.
Tema delle catechesi tenute da p. Diego era “Sarete come Dio”, la frase con cui il demonio tentò Adamo ed Eva: “Ho spiegato come il Padre ci rende realmente simili a Lui, se non ce ne allontaniamo, come hanno fatto erroneamente i nostri progenitori biblici. Ho cercato di spiegarlo in termini pratici, non teologici, lasciandomi guidare dallo Spirito Santo. Il giorno della partenza, per esempio, il mio volo era in ritardo e sono arrivato a destinazione esattamente cinque minuti prima dell’inizio della prima catechesi. Non ho potuto prepararmi bene: ho lasciato agire lo Spirito”.
P. Diego racconta: “Nei giorni successivi sono partito con p. Rafał Chilimoniuk per visitare i luoghi dove si trovano altri cattolici che non avevano possibilità di raggiungere Ashgabat. Abbiamo percorso circa 2000 km, incontrando anche persone di fede musulmana, che avevano voglia di conoscere la nostra fede. Abbiamo visitato, inoltre, una famiglia convertitasi dall’islam al cristianesimo: si tratta di un nucleo familiare composto da padre, madre e due figli, che vive in un piccolo villaggio, a 750 chilometri da Ashgabat. La Provvidenza me li ha fatti incontrare circa sei anni fa, quando ero stabilmente in missione in Turkmenistan. All’epoca andavo a far loro visita una volta al mese per la preparazione al battesimo, che poi hanno ricevuto”.
A proposito della conversione religiosa, il sacerdote spiega: “In Turkmenistan, la Costituzione concede la libertà religiosa e tutela la possibilità di convertirsi a un’altra fede. I problemi per chi passa da un credo all’altro possono insorgere da parte della famiglia di provenienza o dei vicini, che a volte non accettano questo cambiamento, e lo considerano un tradimento”.
Secondo l’Oblato, la comunità cattolica del Turkmenistan sta vivendo un processo di trasformazione: “In passato, il gruppo dei fedeli era composto soprattutto da persone di provenienza russa, ucraina, polacca o tedesca, che adesso lentamente stanno tornando nei paesi di origine. Al tempo stesso, la percentuale di fedeli di etnia turkmena è in aumento”.
“La comunità cresce con entusiasmo e potrebbe essere ancora più grande, perché c’è grande interesse e curiosità e la gente è aperta all’amicizia con i cattolici. Il problema è che, attualmente, ci sono solo due preti per tutto il paese e questo rappresenta una grande limitazione”, conclude p. Sáez Martín. (LF) (Agenzia Fides 12/1/2018)


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