Lilongwe (Agenzia Fides) - “È sconfortante vedere fratelli e sorelle albini molestati, abusati , discriminati, rapiti e uccisi in un Paese che hanno sentito come la propria casa per anni” denuncia la Commissione Episcopale “Giustizia e Pace” del Malawi, in una dichiarazione intitolata “Una nazione in cerca di redenzione”, giunta all’Agenzia Fides.
La mancata protezione degli albini e l’inefficace azione giudiziaria contro i loro aguzzini sono “un fallimento collettivo come nazione, che è dimostrato dai continui attacchi e molestie”.
“Giustizia e Pace”, che da tempo denuncia questi crimini (vedi Fides 24/5/2016) pur lodando le forti condanne espresse dalle istituzioni, dalla società civile, dai media e dalle comunità di fedeli, reputa che occorra fare di più per mettere fine ai rapimenti e alle uccisioni “dei nostri fratelli e sorelle che corrono il rischio di affrontare l’estinzione se non si fa nulla”.
Un’altra gravissima lesione dei diritti umani è il traffico di malawiani verso altri Paesi alla ricerca di migliori condizioni di vita ma che invece finiscono preda di forme di lavoro forzato. “Continuano a fare notizia i casi di nostri concittadini che finiscono in condizioni miserevoli in Paesi stranieri” scrivono i Vescovi, che sottolineano che “le persone generalmente diventano vittime del traffico di esseri umani a causa della povertà. Solo un’economia palpitante può risolvere il problema del traffico di esseri umani. Se le condizioni economiche fossero migliori i giovani rimarrebbero in Malawi”.
Una delle cause delle gravissime condizioni economiche del Paese è la corruzione, che disperde i fondi governativi e le donazioni internazionali. Dopo che queste ultime sono state sospese per il cosiddetto cash-gate (come viene definito lo scandaloso furto dei fondi donati dall’estero da parte dei dirigenti del Malawi), “le risorse dei consigli locali sono diventate una nuova area da saccheggiare”.
“Giustizia e pace” conclude lanciando un appello all’impegno di tutti. “Abbiamo parlato abbastanza: è tempo di agire. Ribadiamo il nostro impegno per l’opzione preferenziale per i poveri, i vulnerabili, gli oppressi e gli emarginati, per fare del Malawi un posto migliore per tutti”. (L.M.) (Agenzia Fides 12/11/2016)