Roland Lausberg
Lagos (Agenzia Fides) - Per la prima volta in 30 anni, sull’isola di Sagbo Kodji, a Lagos, gli isolani hanno la corrente elettrica grazie a un progetto di energia solare che può trasformare la vita dei suoi 80 mila abitanti. La maggior parte della popolazione vive di pesca, e non avendo elettricità è costretta ad affumicare il pesce e venderlo in fretta, spesso a costi molto bassi. Con un minimo di energia solare il pescato potrà essere refrigerato. Attualmente solo 5 delle 7 mila case del villaggio hanno pannelli solari. La prima volta che il progetto solare fu discusso, molte persone non credevano che avrebbe funzionato in quanto reduci da un fallito tentativo da parte del governo di installare luci solari per le strade. Dopo pochi mesi, le lampadine avevano smesso di funzionare.
La comunità di Sagbo Kodji è una delle 34 aree costiere nell’Amuwo-Odofin di Lagos, Nigeria sud occidentale. L’isola è abitata da cica un secolo ed è legata al porto di Apapa al sud, ma è ancora priva di elettricità. E’ caratterizzata da una nebbia densa causata dalla legna bruciata nelle stufe che usano le donne per conservare il pescato o per cucinarlo. Fino a poco tempo fa i bambini credevano che la luce provenisse unicamente dai generatori di gas, molto costosi per la maggior parte degli isolani, o dai riflettori dei carghi che arrivavano al porto di Apapa. Alcuni mesi fa le cose sono iniziate a cambiare grazie al progetto pilota di una compagnia di energie rinnovabili fondata nel 2013 da un giovane imprenditore di Lagos.
Il sistema installato permette ai beneficiari di pagare da 100 (50 centesimi di dollaro), a 500 narias al giorno per 24 ore di elettricità, grazie all’energia prodotta dai pannelli solari e conservata in batterie. Prima di installare i pannelli su una casa, l'azienda effettua un inventario delle attrezzature e dispositivi che utilizzeranno i loro residenti, al fine di garantire la consegna dei pannelli corretti. Con ulteriori supporti economici la vita sociale ed economica degli isolani si potrà evolvere più rapidamente. Miglioreranno le attività, gli studenti potranno studiare a qualsiasi ora e le donne non inaleranno il fumo che tanto pregiudica la loro salute. Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento dell’aria in spazi chiusi, dovuto all’uso di combustibili solidi, uccide circa 80 mila persone ogni anno in Nigeria. Oltre il 60% dei 166 milioni di abitanti di questo Paese ricco di petrolio non sono collegati alla rete nazionale. (AP) (16/12/2015 Agenzia Fides)