ASIA/LAOS - La preghiera per i malati è reato

mercoledì, 4 marzo 2015

Savannakhet (Agenzia Fides) – Le autorità provinciali di Savannakhet hanno stabilito che “il rito religioso di pregare per la guarigione dei malati, in accordo con il proprio culto religioso, costituisce una violazione dell'articolo 41 e 42 della legge sanitaria”, dunque sarebbe un reato in quanto “abuso della professione medica”. Lo afferma un Rapporto del Dipartimento della Salute, della provincia di Savannakhet. Il Rapporto è stato pubblicato dopo il caso dei cinque cristiani arrestati e condannati per aver pregato per una donna morente (vedi Fides 16/2/2015).
La notizia ha suscitato sconcerto nella comunità cristiana. Secondo l’Ong “Human Rights Watch for Lao Religious Freedom” (HRWLRF), tale ordinanza “è diretta violazione della Costituzione e delle leggi del Laos”. Infatti la Costituzione recita, all’art.9: “Lo stato rispetta e protegge tutte le attività lecite dei buddisti e di altre confessioni religiose”. Mentre l’articolo 30 della Costituzione afferma: “I cittadini del Laos hanno il diritto e la libertà di credere o non credere nelle religioni”. Il Rapporto delle autorità provinciali di Savannakhet stabilisce invece, essenzialmente, che “pregare per i malati è una attività illegale”: in tal modo “si toglie il diritto e la libertà di credo garantiti dalla Costituzione”, nota HRWLRF.
Inoltre, la decisione va contro la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, ratificata dal governo del Laos. I cristiani si appellano al governo del Laos perché non permetta che a livello locale o provinciale si adottino disposizioni che violano le leggi generali dello stato, e perché sia revocata la disposizione di Savannakhet. (PA) (Agenzia Fides 4/3/2015)


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