ASIA/LIBANO - Il Patriarca Rai: eleggere subito un Presidente cristiano per salvare il “modello” libanese

lunedì, 3 novembre 2014

Sidney (Agenzia Fides) – Solo l'elezione rapida di un nuovo Presidente cristiano può garantire il perpetuarsi della democrazia libanese, fondata sulla condivisione del potere tra cristiani e musulmani, sbarrando la strada ai disegni ormai conclamati di chi vorrebbe manomettere tale equilibrio istituzionale. Così il Patriarca di Antiochia dei maroniti, Bechara Boutros Rai, ha di nuovo lanciato l'allarme sull'impasse politica vissuta dal Paese dei Cedri che da mesi impedisce di trovare un successore al Presidente Michel Sleiman, il cui mandato è scaduto lo scorso maggio. Il Primate della Chiesa maronita, impegnato in una visita pastorale presso le comunità maronite dell'Australia, ha esposto le sue preoccupazioni nell'omelia della messa celebrata domenica 2 novembre nella chiesa di San Charbel, a Sidney.
Il sistema istituzionale libanese si fonda su un equilibrio su base confessionale che riserva a un cristiano maronita la carica di Presidente della Repubblica. Dalla fine di marzo, tutte le sessioni parlamentari convocate per eleggere un nuovo Presidente sono andate a vuoto, anche per la divisione dei partiti cristiani, schierati su fronti opposti nella contrapposizione tra i due blocchi dominanti, la “Coalizione 8 marzo” e la “Coalizione 14 marzo”, che da anni egemonizzano la scena politica nazionale.
Nell'omelia domenicale, il Patriarca Rai ha ribadito che l'impasse rappresenta una minaccia all'esistenza stessa dell'unico “Capo di Stato cristiano del Medio Oriente”, aggiungendo che “solo un Presidente cristiano può assicurare la coesistenza islamo cristiana e perpetuare il modello di condivisione del potere che connota il Libano nel contesto arabo”. Con il suo intervento, il Cardinale Rai ha messo in guardia la frantumata elìte politica libanese dal cedere agli argomenti di quanti, per superare l'impasse, suggeriscono di inaugurare una fase “costituente”, volta a modificare l'impianto istituzionale per introdurre un sistema tripartito, in cui il potere sia equamente condiviso non tra cristiani e musulmani, ma tra cristiani, musulmani sciiti e musulmani sunniti. (GV) (Agenzia Fides 3/11/2014).


Condividi: