ASIA/TERRA SANTA - L'ecologia, “terreno comune” per le tre religioni abramitiche

venerdì, 24 ottobre 2014

Gerusalemme (Agenzia Fides) – In un mondo segnato dal riesplodere di integralismi e settarismi etnico-religiosi, l'ecologia si pone come possibile terreno di convergenza e collaborazione tra le diverse tradizioni religiose, a cominciare da quelle che condividono la stessa origine in Abramo, padre di tutti i credenti. E' questo il messaggio-chiave venuto dal convegno intitolato “Fede e Ecologia”, svoltosi mercoledì 22 ottobre a Gerusalemme e co-organizzato dall'Interfaith Center for Sustainable Development, dalla Fondazione Konrad Adenauer e dallo Studium Theologicum Salesianum.
Diversi interventi del convegno sono stati curati da membri rappresentativi delle tre religioni monoteistiche presenti in Terra santa. Tra gli altri, il padre Biju Michael SDB, direttore dello Studium Theologicum Salesianum, ha dato conto dell'interesse crescente per le problematiche ambientali sviluppatosi in ambito cattolico soprattutto sulla scia del magistero degli ultimi Papi, con riferimenti dettagliati ai pronunciamenti di San Giovanni Paolo II. Il rabbino Michael Melchior ha richiamato la vocazione propria delle tradizione religiose nel contribuire alla salvaguardia del Creato, anche a vantaggio delle generazioni future. Mentre il Vescovo William Shomali, Vicario patriarcale del patriarcato di Gerusalemme dei latini, ha riproposto il fondamento biblico della salvaguardia del Creato, facendo riferimento al racconto della Genesi in cui Dio stesso consegna all'uomo l'opera buona uscita dalle Sue mani, comandando di proteggerla.
Monsignor Shomali – come riportano le fonti ufficiali del Patriarcato latino, consultate dall'Agenzia Fides - non si è limitato a dichiarazioni di principio, ricordando che l'inquinamento dell'acqua nella Striscia di Gaza e nella regione di Gerusalemme rappresenta un problema reale anche per le popolazioni della Terra Santa. Dal canto suo, l'Imam Wisam Bahrum ha esposto la prospettiva islamica sulle problematiche ambientali, interpretando il racconto di Noè e dell'Arca dell'Alleanza come espressione del comando divino di proteggere le piante e gli animali. Mentre la studiosa Nurit Yaffe, dell'Academic College of Tel Aviv Yaffo, affrontando la questione ambientale da una prospettiva scientifica ha richiamato l'urgenza di scelte politiche globali ispirate dalla presa d'atto che “le risorse che condividiamo sulla terra sono limitate” e alcune di esse – come il petrolio – non sono rinnovabili. Per questo – ha ribadito l'accademica israeliana - tutto il genere umano è per forza di cose coinvolto nelle problematiche riguardanti la gestione sostenibile dell'ambiente, e anche le diverse tradizioni religiose trovano in tale ambito un potenziale terreno di azione comune. (GV) (Agenzia Fides 24/10/2014).


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