AFRICA/SUD SUDAN - Le radio cattoliche nel mirino delle autorità

venerdì, 3 ottobre 2014

Juba (Agenzia Fides)- La proibizione ingiunta da parte delle autorità sud-sudanesi alle radio comunitarie di coprire le questioni politiche e di sicurezza è “inconcepibile” afferma Reporters Without Borders Africa, specialmente in un Paese dove la guerra civile colpisce la popolazione civile ogni giorno.
Lo riferisce il Catholic Radio Network, al quale appartengono le due radio cattoliche che sono state minacciate di chiusura perché seguono l’attualità politica della vita nazionale. Si tratta di “Radio Bakhita” dell’Arcidiocesi di Juba, e di Radio “Voice of Hope”, della diocesi di Wau. La prima è stata chiusa delle autorità a fine agosto (vedi Fides 18/08/2014), ed è stata autorizzata a riprendere le trasmissioni con l’ingiunzione di non trasmettere notizie politiche, mentre la seconda è stata minacciata di chiusura dal vice governatore a meno che si non si limiti a riportare solo informazioni locali evitando di coprire gli eventi che accadono negli altri Stati del Sud Sudan (vedi Fides 1/10/2014).
Secondo l’organizzazione per la difesa del diritto all’informazione, le radio comunitarie sono spesso l’unica fonte di informazione a livello locale, per cui è un“intollerabile atto di censura” proibirne il loro corretto funzionamento. Ricordando la legge approvata a dicembre, che limita la libertà d’informazione, Reporters Without Borders Africa ritiene che le radio comunitarie cattoliche sono entrate nel mirino delle autorità sud-sudanesi. (L.M.) (Agenzia Fides 3/10/2014)


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